Introduzione


Ci sono diversi modi per accostarsi allo studio dei Tarocchi: li si può affrontare dal punto di vista storico, artistico/iconografico, esoterico, religioso (sia cristiano gnostico che cabalistico) filosofico e psicanalitico, alchimistico e astrologico. Si può persino metterli in correlazione con i miti e le leggende di tutti i paesi e di tutti i tempi! (solitamente li si trova correlati all'I Ching).

Sicuramente l'argomento si presta a immense (e tutte valide) derive e analisi. Io affronterò quello esoterico, filosofico e in parte psicanalitico. I libri scritti sull'argomento sono moltissimi, ma personalmente consiglio quello più eclettico, e secondo me, interessante, ovvero lo studio di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa "La via dei Tarocchi" (2004).

Nessuno vieta di iniziare con un libro che ripercorra la storia, le carellate di date ecc. ecc., ma il mio consiglio è di approcciarsi ad uno studio vivo e dinamico dei Tarocchi, la sfilza di date storiche lasciamole da parte, o riprendiamole più in là, non sono fondamentali...anche perché si rischia di annoiarsi per niente, e di "piantare lì" l'argomento. Qui tratterò i Tarocchi più noti, gli Arcani Maggiori (o Lame), perché sono quelli più ricchi di particolari esoterici, mistici ecc., e sono anche quelli che so usare meglio; gli Arcani Minori non li so usare granchè, mi sono limitata a leggere qualcosina, ma niente di più; nessuno vieta, anzi, se si è curiosi di approfondire anche gli Arcani Minori (così come non è neanche detto che non mi venga voglia di approfondirli ahahaha :D ), ci sono molti libri, e si può seguire il proprio intuito, noleggiando proprio quello che più ci ispira.

A livello storico si pensa che i Tarocchi risalgano agli Antichi Egizi o forse agli zingari, dall'India; comunque ebbero una vastissima diffusione anche nel Medioevo e nel Rinascimento.

è interessante collegare i Tarocchi all'Alfabeto Ebraico e al discorso della Cabala.

Dio, nella Cabala, è chiamato En Soph, Eterno, Illimitato e non può essere compreso dalle menti umane, né descritto a parole. Si può cercare di conoscerlo in parte meditando sulle sue Emanazioni, che costituiscono i suoi aspetti (le 10 Sephiroth) da lui stesso emanate, in un ordine preciso che prende forma in un "albero", l'Albero della Vita, una sorta di diagramma. La prima Sephirah (singolare di Sephiroth) è Keter, la Corona. Le altre sono Hokmah (Saggezza), Binah (Intelligenza), Hesed (Gentilezza), Geburah (Forza), Tiferet (Bellezza), Netzah (Virtù), Hod (Splendore), Yesod (Fondamenta), Malkut (il nostro mondo). è interessante notare che le Sephiroth sono distribuite a destra e a sinistra, e al centro, "unificatrici", attive e passive, maschili e femminile e che secondo alcuni, Geburah, la Forza, sia appunto il Male in Dio, il suo lato negativo (quindi non esisterebbe nessun diavolo).



Si pensa che la Luce di En Soph discenda, con sempre minor intensità, da Sephira in Sephira, ed è per questo che sull'ultima Sephira, ovvero Malkuth, il nostro mondo, la presenza di Dio, la sua Luce, è molto sbiadita, opaca.

è possibile associare alle Sephiroth le carte dei Tarocchi, come vedremo analizzando ciascuna carta, così come a ciascuna carta si può associare una lettera dell'Alfabeto Ebraico (o Greco).

Prima di vedere carta per carta, ci terrei a ribadire il mio parere e la mia esperienza. Sono convinta che più che lo studio nozionistico, sia importante assimilare il significato vero di ciascuna carta, che del resto, non è che una lente per ingrandire ciò che abbiamo già dentro. Le carte sono un mezzo, un supporto visivo al nostro intuito: la nostra mente non è legata ai limiti del corpo. Tutti abbiamo la sensibilità, la fantasia, l'inconscio, e i Tarocchi, in un certo senso, sono la versione antica di quello che oggi viene chiamata "psicanalisi"; si pensi ai vari test visivi e percettivi, come le macchie di Rorschach.

Per questo, se qualcuno volesse approfondire o cimentarsi, il mio consiglio è quello di fidarsi al 100% della propria voce interiore e di non sforzarsi di fare così o cosà, come è scritto in questa o quella pagina...sarebbe del tutto inutile! Ci sono vari modi di disporre le carte, ma in realtà la cosa più importante è "fare come si sente", senza chiedersi se sia giusto o sbagliato. Bisogna seguire la propria indole, il proprio sesto senso, quello che si sente dentro, dopo aver appreso il significato originale della carta, per metterla in relazione con le successive o le precedenti. è come avere di fronte i pezzi di un puzzle, che vanno assemblati con la propria sensibilità. 

Un'altra cosa che suggerisco e che lessi da qualche parte, non ricordo dove: dopo aver letto e appreso i significati di ciascuna carta, è possibile assumerne una come carta-guida: la propria personalità, ciò che si sente, farla diventare il proprio simbolo. Meditarci sopra, porla come inizio di sé, per poi pescare tutte le altre, giocare con le combinazioni, "inventare" storie, in una parola, liberare la fantasia.

Personalmente io ottengo con frequenza tre o quattro carte che rappresentano molto bene la mia vita, e il mio sentire emotivo.

Per ultima cosa, dopo aver descritto tutte le carte, metterò qualche schema per far comprendere come estrarle e sistemarle sul tavolo, ma ribadisco che non è obbligatorio seguirli! Inoltre, un'altra cosa da sottolineare, è che non è neppure necessario comprare mazzi costosi o ricercati: sarebbe persino sufficiente disegnarsi da sé le carte, persino, abbozzarle, senza riportare tutti i particolari iconografici: non sono le carte in sé ad essere importanti, quanto la loro simbologia, che poi non è nient'altro che il nostro Animo interiore.

Vediamo la prima carta!