Introduzione


Ci sono diversi modi per accostarsi allo studio dei Tarocchi: li si può affrontare dal punto di vista storico, artistico/iconografico, esoterico, religioso (sia cristiano gnostico che cabalistico) filosofico e psicanalitico, alchimistico e astrologico. Si può persino metterli in correlazione con i miti e le leggende di tutti i paesi e di tutti i tempi! (solitamente li si trova correlati all'I Ching).

Sicuramente l'argomento si presta a immense (e tutte valide) derive e analisi. Io affronterò quello esoterico, filosofico e in parte psicanalitico. I libri scritti sull'argomento sono moltissimi, ma personalmente consiglio quello più eclettico, e secondo me, interessante, ovvero lo studio di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa "La via dei Tarocchi" (2004).

Nessuno vieta di iniziare con un libro che ripercorra la storia, le carellate di date ecc. ecc., ma il mio consiglio è di approcciarsi ad uno studio vivo e dinamico dei Tarocchi, la sfilza di date storiche lasciamole da parte, o riprendiamole più in là, non sono fondamentali...anche perché si rischia di annoiarsi per niente, e di "piantare lì" l'argomento. Qui tratterò i Tarocchi più noti, gli Arcani Maggiori (o Lame), perché sono quelli più ricchi di particolari esoterici, mistici ecc., e sono anche quelli che so usare meglio; gli Arcani Minori non li so usare granchè, mi sono limitata a leggere qualcosina, ma niente di più; nessuno vieta, anzi, se si è curiosi di approfondire anche gli Arcani Minori (così come non è neanche detto che non mi venga voglia di approfondirli ahahaha :D ), ci sono molti libri, e si può seguire il proprio intuito, noleggiando proprio quello che più ci ispira.

A livello storico si pensa che i Tarocchi risalgano agli Antichi Egizi o forse agli zingari, dall'India; comunque ebbero una vastissima diffusione anche nel Medioevo e nel Rinascimento.

è interessante collegare i Tarocchi all'Alfabeto Ebraico e al discorso della Cabala.

Dio, nella Cabala, è chiamato En Soph, Eterno, Illimitato e non può essere compreso dalle menti umane, né descritto a parole. Si può cercare di conoscerlo in parte meditando sulle sue Emanazioni, che costituiscono i suoi aspetti (le 10 Sephiroth) da lui stesso emanate, in un ordine preciso che prende forma in un "albero", l'Albero della Vita, una sorta di diagramma. La prima Sephirah (singolare di Sephiroth) è Keter, la Corona. Le altre sono Hokmah (Saggezza), Binah (Intelligenza), Hesed (Gentilezza), Geburah (Forza), Tiferet (Bellezza), Netzah (Virtù), Hod (Splendore), Yesod (Fondamenta), Malkut (il nostro mondo). è interessante notare che le Sephiroth sono distribuite a destra e a sinistra, e al centro, "unificatrici", attive e passive, maschili e femminile e che secondo alcuni, Geburah, la Forza, sia appunto il Male in Dio, il suo lato negativo (quindi non esisterebbe nessun diavolo).



Si pensa che la Luce di En Soph discenda, con sempre minor intensità, da Sephira in Sephira, ed è per questo che sull'ultima Sephira, ovvero Malkuth, il nostro mondo, la presenza di Dio, la sua Luce, è molto sbiadita, opaca.

è possibile associare alle Sephiroth le carte dei Tarocchi, come vedremo analizzando ciascuna carta, così come a ciascuna carta si può associare una lettera dell'Alfabeto Ebraico (o Greco).

Prima di vedere carta per carta, ci terrei a ribadire il mio parere e la mia esperienza. Sono convinta che più che lo studio nozionistico, sia importante assimilare il significato vero di ciascuna carta, che del resto, non è che una lente per ingrandire ciò che abbiamo già dentro. Le carte sono un mezzo, un supporto visivo al nostro intuito: la nostra mente non è legata ai limiti del corpo. Tutti abbiamo la sensibilità, la fantasia, l'inconscio, e i Tarocchi, in un certo senso, sono la versione antica di quello che oggi viene chiamata "psicanalisi"; si pensi ai vari test visivi e percettivi, come le macchie di Rorschach.

Per questo, se qualcuno volesse approfondire o cimentarsi, il mio consiglio è quello di fidarsi al 100% della propria voce interiore e di non sforzarsi di fare così o cosà, come è scritto in questa o quella pagina...sarebbe del tutto inutile! Ci sono vari modi di disporre le carte, ma in realtà la cosa più importante è "fare come si sente", senza chiedersi se sia giusto o sbagliato. Bisogna seguire la propria indole, il proprio sesto senso, quello che si sente dentro, dopo aver appreso il significato originale della carta, per metterla in relazione con le successive o le precedenti. è come avere di fronte i pezzi di un puzzle, che vanno assemblati con la propria sensibilità. 

Un'altra cosa che suggerisco e che lessi da qualche parte, non ricordo dove: dopo aver letto e appreso i significati di ciascuna carta, è possibile assumerne una come carta-guida: la propria personalità, ciò che si sente, farla diventare il proprio simbolo. Meditarci sopra, porla come inizio di sé, per poi pescare tutte le altre, giocare con le combinazioni, "inventare" storie, in una parola, liberare la fantasia.

Personalmente io ottengo con frequenza tre o quattro carte che rappresentano molto bene la mia vita, e il mio sentire emotivo.

Per ultima cosa, dopo aver descritto tutte le carte, metterò qualche schema per far comprendere come estrarle e sistemarle sul tavolo, ma ribadisco che non è obbligatorio seguirli! Inoltre, un'altra cosa da sottolineare, è che non è neppure necessario comprare mazzi costosi o ricercati: sarebbe persino sufficiente disegnarsi da sé le carte, persino, abbozzarle, senza riportare tutti i particolari iconografici: non sono le carte in sé ad essere importanti, quanto la loro simbologia, che poi non è nient'altro che il nostro Animo interiore.

Vediamo la prima carta!


Il Matto



Il Matto viene messo o al primo posto, "carta numero zero" o come ultima carta. Io credo sia più corretto metterla al primo posto, almeno agli inizi, perché il Matto raffigura un uomo in cammino: il suo cammino, in realtà, sono proprio tutte le 22 carte, l'Animo Umano. Il percorso è uno ed infinito, e ciascuna carta si collega alla precedente o successiva.

La carta del Matto raffigura un uomo, col berretto e abiti da giullare, vagabondo. Ha un bastone (simbolo di forza e volontà) nella mano sinistra, al quale è attaccata una bisaccia o un fagotto, ricolmo di qualcosa che però non vediamo (simbolicamente, le passate esperienze, le idee). è solo, ma un cane lo segue, mordendogli la gamba: il rimorso, o anche, l'istinto selvaggio che può portare la follia; può essere anche il passato, che "zavorra" o rallenta l'avanzata verso il futuro, il futuro delle nuove attività e progetti da intraprendere; Il Matto ha tagliato i ponti con la famiglia, gli amici, per viaggiare, e davanti a lui, nel suo cammino, i cespugli rappresentano le vie, i sentieri, che potrà percorrere, le sue opportunità di scelta: infinite. Il Matto simboleggia la gioventù, le nuove scelte e vie da percorrere, (magari con un pizzico di follia e senza nessuna saggezza, che viene rappresentata da altre carte!), l'entusiasmo, la stravaganza, la spensieratezza, l'impulsività, l'avventura, la tendenza ad intraprendere iniziative senza una considerazione o senza esperienza (anche senza ascoltare i consigli di qualcuno!). Spesso, indica troppo entusiasmo, che può portare al successo (se seguito da carte positive, che lo rafforzano) o fallimento (se seguito da carte negative). Può indicare anche persone geniali, o che utilizzano "la follia", gli impulsi irragionevoli, in modo geniale, artistico, creativo, istintivo. è quindi l'inconscio dell'uomo, ma non l'inconscio statico, bensì dinamico. Un particolare quasi invisibile: nella mano, il Matto, stringe una fogliolina, una macchiolina verde: simbolo dell'eternità.

Se dovesse capitare capovolto, dopo che il mazzo è stato mischiato: il significato è negativo; pericolo, momento di arresto, mancanza di ispirazione, stasi. Un altro aspetto è rappresentato dalle gambe, che capovolte, rimandano al retrocedere, alla ritirata; del resto, la carta dritta rappresenta l'avanzata verso qualcosa, capovolta, rappresenta un "tornare sui propri passi". Per essere confermato, ha sempre bisogno di essere accompagnato dalle carte che verranno pescate dal mazzo dopo di lui. Man mano che si apprende il significato di ciascuna carta, le interpretazioni verranno da sé :D   

Per ora aggiungo solo che il Matto, associato alla Luna o alla Torre, è sicuramente un segno negativo e disastroso! Vedremo poi il perché :D

A livello cabalistico, è associato ad Aleph (la prima lettera dell'Alfabeto Ebraico, una sorta di "X") o se posto alla fine, con la lettera Shin. (a questo punto, sarà la carta successiva, il Bagatto, ad essere Aleph). A livello dell'Alfabeto Greco, corrisponde all'Alpha (prima lettera dell'Alfabeto Greco). Si collega quindi con la carta del Mondo (che tratterò per ultima), che rappresenta l'Omega (ultima lettera dell'alfabeto Greco).



Il Matto, quindi è l'inizio, il Caos ancora informe che piano piano si avvia, per tutti i Tarocchi, alla Realizzazione Completa (Il Tarocco del Mondo). è l'apporto di Energia Creativa, che porterà al Mondo. Se però lo poniamo (come si è detto, non esistono regole fisse!) come ultima carta, ecco che sarà il giovane Bagatto (il giovane Mago, la carta successiva al Matto) a essere l'inizio, la totalità in partenza, e Il Matto sarà l'Inspiegabile posto a fine di tutto il ciclo.

A livello professionale, può essere un pittore, un poeta, un artista, un esploratore, un aviatore, un barbone vagabondo, qualcuno che non sopporta legami di parentela o di famiglia, che non sopporta legami statici.

Questi sono i significati principali del Matto.


Il Bagatto


Dopo il Matto, abbiamo Il Bagatto, il Giovane Mago.
La carta numero I



Vediamo un giovane, in piedi, dietro un tavolo su cui sono posati alla rinfusa alcuni oggetti: coltelli/spade/pugnali (simbolo di difficoltà), monete (simbolo di iniziative riuscite e sforzi creativi realizzati), coppe (buona fortuna). Il giovane stringe in mano una bacchetta a doppia testa, un elemento fallico che va visto come simbolo di creatività (da notare bene, creatività complementare con l'elemento femminile, non creatività vista come supremazia e con il rifiuto misogino!). I simboli delle Spade, Coppe, Monete e Bastoni si ritrovano negli Arcani Minori, e questo crea continuità nel mazzo intero dei Tarocchi, che sono collegati l'uno all'altro, sempre, in forme ogni volta mutevoli. Si potrebbe vedere una similitudine con lo Yin e lo Yang o l'Ouroboros, che sono visti come simboli di ciclo perpetuo.

Allo stesso modo, è possibile disporre i Tarocchi in circolo, in un grande cerchio che li contenga tutti, senza inizio né fine. (il cerchio è simbolo femminile, per di più!).

La Coppa, elemento che accoglie, "vuoto" per poter essere colmato, è il Sapere. è elemento femminile (Sophia, la Saggezza).

La Spada, elemento perforante, e anche lesivo (se usato senza controllo) è l'Osare. è elemento maschile, spesso fallico.

Il Bastone, è il Volere.

Il Denaro (nel senso dei Tarocchi) corrisponde al Tacere, a ciò che viene usato per progredire verso altri elementi.

Questi elementi, hanno senso solo se vengono usati l'uno sottomesso all'altro, in un ciclo infinito. Usarne uno solo, a scapito di un altro, significa solo apportare caos e disarmonia. 

Ma non finisce qui! Il nostro Bagatto porta un estroso cappello, che ricorda il simbolo dell'Infinito (l'8 rovesciato).



Anche il simbolo dell'Infinito è in perpetuo movimento! è disegnato, eppure, non ha né inizio né fine.

La mano sinistra del Bagatto è alzata, per richiamare il potere dall'Alto, ma anche per far intendere che è l'Alto la meta da raggiungere, per l'uomo, mentre la mano destra, rivolta verso il basso, ci ricorda il famoso detto di Teofrasto Paracelso (1493-1541):

- L'uomo è il mondo in piccolo
- Il Cosmo è l'uomo in grande
- Ciò che è in basso è anche in alto e ciò che è in alto, è anche in basso.

Non a caso, nel Rinascimento parecchi Filosofi/Maghi si appassionarono ai Tarocchi, trovandone anche delle simbologie alchemiche (che però io non ho approfondito; comunque esistono diversi libri che parlano dei Tarocchi in senso alchemico o astrologico)

Si può fare un collegamento, a mio parere, anche col "Satana" di Eliphas Levi, Solve et Coagula, Alto e Basso.


Cosa simboleggia il Mago, il Giovane Bagatto (che può anche essere visto come un giocoliere)?

L'essere umano che ha di fronte a sé varie scelte, opzioni, strumenti. Potrà usare le spade (così come potrà ferirsi!), potrà usare i soldi saggiamente (così come potrà cadere in povertà!), potrà usare tutti gli elementi in suo possesso, o solo alcuni, a seconda del suo coraggio, personalità e "fortuna", adeguandosi via via a ciò che gli capiterà in sorte. Le sue capacità individuali, il suo genio creativo (che ha preso avvio già a partire dal Matto!) potranno essere usati per "costruire" la sua vita. è quindi una carta estremamente positiva.

I significati della carta rimandano tutti alla creatività, alle proprie capacità, la fiducia in se stessi, l'abilità (il Bagatto è un giocoliere!), astuzia, furbizia, (e in senso cattivo, potrebbe indicare chi usa la furbizia a danno del prossimo...), determinazione. Può rappresentare proprio la persona che consulta le carte, oppure, nel caso sia una donna ad usarle, può indicare un nuovo incontro, proprio con un uomo astuto e geniale.

La carta capovolta (ma ripeto, per essere confermata nel suo significato negativo, è necessario vedere cosa viene dopo!) indica mancanza di volontà, insicurezza, atrofia, sfiducia in se stessi.
Viene associato all'Aleph (se consideriamo il Matto come ultima carta). Proprio come il Matto si è messo in cammino, per giungere al Bagatto, anche il Bagatto deve mettersi in cammino (altrimenti sarebbe esaurito in se stesso, e quindi sterile!) verso la carta numero II, la Papessa.

Il limite del Bagatto, quindi, sarebbe proprio il restare in un perenne inizio, incapace di fare la scelta giusta (che comporta un passaggio di stato, da Bagatto a Papessa).

Non in tutti i Tarocchi si vede chiaramente, comunque, il Bagatto ha sei dita, nella mano: è un segno di destrezza, di abilità. Sul tavolo, vi è anche un dado con tre facce. 7 punti, moltiplicandoli per 3, ci danno 21! La carta del Mondo! Il tavolo, invece, ha tre gambe, numero sacro. Ai piedi del Bagatto, sul suolo, in mezzo alle sue gambe, si vede un germoglio verde: un rimando alla procreazione, o a Madre Natura. I capelli a boccoli biondi del Bagatto, infine, possono essere un rimando al Sole (per i collegamenti dei Tarocchi e dei loro colori con l'Astrologia, rimando ad altri libri, che ne parlano approfonditamente).

A livello professionale, il Bagatto rimanda agli artigiani, agli imprenditori, ai commercianti, mentre il saper parlare, la dialettica, può rimandare agli avvocati o ai politici; in senso negativo, come dicevo, la furbizia può essere abbinata alla malvagità, quindi avremo un uomo che inganna gli altri, che usa la sua abilità per arricchirsi in modo illecito.

Per ora, indico degli abbinamenti positivi (si capirà poi il perché, quando tratterò queste carte):

Il Bagatto + Il Sole = successo, abilità positiva e benevola che porta al successo, intelligenza dedicata al Bene;

Il Bagatto + Il Mondo = piena realizzazione fisica e spirituale.

Il Bagatto + La Papessa = l'intelligenza e la sapienza, che lavorano insieme, armonicamente.


E abbinamenti negativi:

Il Bagatto + La Torre = l'intelligenza al servizio della brama di potere, della superbia, del volersi arricchire, a danno degli altri.

Il Bagatto + Il Diavolo = l'intelligenza votata al male, al crimine.

Il Bagatto + La Luna = l'intelligenza può diventare follia e incubo!


La Papessa



La Papessa è la Carta numero II.




Vediamo una donna seduta su un trono. Tiene in grembo il libro del sapere e della saggezza. è una donna imponente, saggia, abbigliata con abiti fluenti, un velo e una tiara, e in alcuni Tarocchi, sormontata dalla Luna: è la protettrice della saggezza e dispensatrice di sapienza. Sia il velo che i drappi alle sue spalle sono simili a delle pergamene. A livello cromatico, il pallore del volto indica rigidità, mentre il libro, rosa carne, può anche indicare le leggi dell'incarnazione umana: sono visibili 17 righe, in rapporto con il Tarocco numero 17, La Stella; in certi tarocchi, si vede un uovo, accanto alla Papessa: l'uovo cosmico. La Papessa è la Gnosi, Iside. Atena. Il pensiero creatore. La Luce Astrale. 



                       

A livello divinatorio, rappresenta la saggezza, equilibrio nel giudizio, consapevolezza, sapienza, cultura, perfezione, relazioni platoniche, non passionali. è un invito alla meditazione. Per un uomo potrebbe essere un'amica, una sorella, o la madre. 

Se la carta capita capovolta (ma va confermata con le carte successive): ignoranza, superficialità, mediocrità, donna infida o pettegola. Può rappresentare persino il bigottismo, la spiritualità bassa e meschina.

Corrisponde alla lettera ebraica Beth, la lettera con cui si è data avvio alla Creazione. "Bereshìt barà Elohìm et hashamàyim ve'èt ha'àrets = In principio Elohim creò(arono)  i cieli e la terra". Anche il verbo "benedire" in Ebraico inizia con la Beth.

A livello storico, la possiamo associare alla leggendaria Papessa Giovanna o meglio ancora, a Guglielma, l'Incarnazione dello Spirito Santo, o a suor Maifreda, che guidò la setta dei Guglielmiti (celebrando persino la messa pasquale). 

Abbinamenti positivi:

La Papessa + Il Papa = può indicare due persone che si amano da lungo tempo, anche se più spiritualmente che non carnalmente.

La Papessa + Il Sole = amore cosmico.


Abbinamenti negativi:

La Papessa + Il Diavolo = saggezza volta al Male.

La Papessa + L'Eremita = persone che si auto-esiliano.

Nel tarocco d Wirth-Knapp la Papessa è rappresentata con chiavi: apre i misteri esoterici. Il libro che stringe in mano è semichiuso, e sulla copertina è impresso il simbolo dello Yin e dello Yang. Alle sue spalle, si vedono due colonne: un simbolo massonico. Nel Tarocco di Papus, la Papessa è incoronata come Iside, col Disco Solare.

L'Imperatrice


Dopo la Papessa, abbiamo l'Imperatrice. La carta numero III.


Come la Papessa, l'Imperatrice è una donna in trono. Ha in testa la corona, e guarda dritto, di fronte a sé. Non ha paura, lo sguardo è risoluto. Regge in mano lo scettro dell'autorità (appoggiato a partire dal suo sesso) e con l'altra mano, lo scettro dell'aquila, simbolo della sua grazia e regalità, oppure della ragione, e della protezione (essendo uno scudo).
Nel Tarocco di Wirth-Knapp è raffigurata con le ali, un simbolo spirituale. Personifica l'operosità e l'efficienza femminile.
Emana risolutezza e determinazione.

Significato divinatorio: simboleggia il progresso femminile, ma in modo più operativo e concreto: se la Papessa era la Sapienza, spesso inattiva e contemplativa, l'Imperatrice invece è una donna che fa fruttare l'intelligenza. è azione, evoluzione. Può essere la madre, la sorella, la moglie. Simboleggia un miglioramento, una ricchezza. è una carta estremamente positiva. Rappresenta la visione concreta dei fatti e la risoluzione dei problemi.
Se la carta dovesse capitare capovolta (confermata con carte successive): incertezza, inazione, apatia. Lentezza nell'azione. Infedeltà, grettezza, avarizia, donna che trama alle spalle. Sterilità (anche metaforica), sperpero, vanità.

In alcune versioni, accanto all'Imperatrice cresce un giglio: simbolo di purezza; intorno al capo ha 12 stelle: un riferimento allo zodiaco e al suo valore celeste. Un piede spesso poggia su una mezzaluna: domina con intelligenza e sapienza. Nella mano, stringe (come il matto) una fogliolina verde.
L'aquila, invece, ha un'ala più piccola: come se fosse in formazione. L'aquila dell'Imperatrice potrebbe essere un'aquila femmina, perchè anche sulla carta dell'Imperatore, come vedremo, compare un'aquila. Si ricordi che in certe versioni di Tarocchi, accanto alla Papessa compare un uovo! Spesso, ai piedi dell'Imperatrice è stato messo una sorta di serpentello bianco: l'energia sessuale dominata. Attenzione ai colori! In certe carte, l'Imperatrice indossa un abito rosso (attivo al centro) e blu all'estremità (spiritualità), il contrario di quello della Papessa! Sebbene sia "relegata" nel chiuso di un palazzo, spesso compare un filo d'erba, un piccolo cespuglio: la materia non è inerte. Inoltre, sullo sfondo, c'è un fonte battesimale. L'Imperatrice è pronta a dare un nome alle cose, come fece Adamo, e quindi, metaforicamente, ad avere potere sul creato. Per esteso, è la Natura che opera.

è collegata alla Lettera Ebraica Ghimel.

A livello professionale può indicare una maestra, una dottoressa, una manager.

Abbinamenti positivi:

L'Imperatrice + Arcani Minori di Denari = stabilità finanziaria, capacità imprenditoriale.

L'Imperatrice + L'Appeso = gestazione e interiorità. Se la carta successiva indica azione e risoluzione, c'è probabilità che le cose si risolvano.

L'Imperatrice più l'Arcano XIII (l'Arcano senza nome, conosciuto come "Morte") = la produttività dell'Imperatrice, invece di portare benessere e prosperità, è controproducente.


Abbinamenti negativi:

L'Imperatrice + Il Mondo (rovesciato) = una donna autoritaria, senza scrupoli e rispetto.

L'Imperatrice + L'Eremita = potrebbe indicare un'amore segnato da una grandissima distanza d'età.


L'Imperatore


 Dopo l'Imperatrice, abbiamo l'Imperatore. La carta numero IV.


Vediamo un uomo incoronato, che siede su un trono, che in alcune versioni, è cubico. Guarda lontano. Ha in mano uno scettro, sormontato dal globo del mondo e da una croce; sotto l'altra mano compare uno scudo, ornato di aquila, come quello dell'Imperatrice. Al collo porta una pesante catena d'oro e ciondolo, simbolo solare. Pur essendo seduto, in realtà, è praticamente in piedi: siede sul trono incrociando le gambe, come un personaggio che vedremo più in là: l'Appeso. Ai suoi piedi spesso vengono raffigurati fiori o un ciuffo d'erba: indicano la purezza del suo onore. Lo scettro nel Tarocco di Wirth-Knapp termina con un fiordaliso: simbolo di bontà. Qualche volta, sul petto mostra Sole e Luna: principio attivo e passivo , ragione + intuizione.

Cosa rappresenta a livello divinatorio: questa carta rappresenta il potere terreno, la sicurezza, la ricchezza, l'autorità; doti di comando, tendenze bellicose; arrivismo; padre, fratello, marito, figura patriarcale. Desiderio di espansione.

Se la carta capita capovolta (sempre da confermarsi con le carte successive): mancanza di forza, debolezza; tiranno, persona che si impone con la forza, uomo brutale, despota.

Corrisponde alla Lettera Ebraica Daleth.

A livello professionale, rimanda a un architetto, un ingegnere, un costruttore edile.

In altri Tarocchi, il copricapo assomiglia a un compasso: simbolo di intelligenza; le gambe, in centro, disegnano un piccolo quadrato: un simbolo della materia; le rughe del collo formano una "E", che si può leggere rovesciata come una "M" = la sillaba "Om" in sanscrito.

In alcune rappresentazioni, si nota che la mano sinistra è più piccola della destra; ai piedi porta scarpe rosse, che però poggiano su un terreno azzurro (sentiero spirituale). Nel Tarocco raffigurato, ad essere azzurra è la veste, mentre le braccia, simbolo di azione, sono rivestite di rosse. In alcuni Tarocchi, il globo del mondo è stretto direttamente nella mano.  

Abbinamenti favorevoli:

L'Imperatore + Arcano Minori di Bastoni = una grande energia e vigore.


Abbinamenti negativi:

L'Imperatore + Il Matto = c'è qualcosa che fa deviare l'energia e il potere, o ancora, può indicare un uomo solo all'apparenza maturo, ma nel profondo inaffidabile e incostante.


Il Papa


La Quinta Carta (V) è quella del Papa.



Vediamo un uomo anziano con la barba, che ha sul capo la tiara con tre corone (dominio dei tre mondi: materiale, animico, spirituale) spesso sormontato dalla croce (equilibrio di forze opposte) e nella mano destra un bastone con la triplice croce (il bastone diventa simbolo delle tendenze innate dell'uomo come gli istinti che però il vecchio papa sa dominare, avendo raggunto il dominio di sé attraverso la saggezza e l'età).
Dietro di lui, si vedono due colonne (simbolo massonico o rimando alle colonne del Tempio di Salomone): possono essere i pilastri della legge, o ancora, un rimando alla dualità, il diritto a obbedire o disubbidire alla legge. Il Papa rappresenta la tradizione e l'ortodossia, fino alla fissità: il codificato, il passato visto come più importante rispetto al dinamismo del presente. è il punto d'incontro tra il mondo della materia, della ragione e dello spirito. Davanti a lui stanno due giovani chierici, in attesa; hanno entrambi la testa rasata, che disegna  un cerchio che gira verso sinistra e uno che gira verso destra: la fede passiva, o al contrario, la fede attiva, l'involuzione o l'evoluzione.
Il Papa dei Tarocchi rappresenta la sapienza ricevuta dall'alto, che viene trasmessa ai due chierici; o ancora, un mediatore tra cielo e terra.  A livello di colori, le due colonne possono essere colorate di azzurro: sono ricettive spiritualmente, indicano qualcosa che viene ricevuto dall'alto. La mano benedicente, nel Tarocco di Wirth-Knapp rappresenta le mani del Papa guantate di bianco, con il disegno di una piccola croce; sotto la barba azzurra, in certi Tarocchi, si vede la spilla rotonda, che allaccia il mantello, con un puntino all'interno del cerchio: il simbolo dell'essere individuale. La mano che regge il bastone è spesso dipinta di azzurro (come quella di un'altra carta, l'Eremita) o di oro: torna il tema della ricettività spirituale o solare. Il Papa dei Tarocchi può anche rappresentare il Verbo Incarnato, allo stesso modo che la Papessa indica la Gnosi o la Grande Madre. Nel Tarocco di Rider-Waite è chiamato lo Hierofante; nel Tarocco di Papus, è un giovane sacerdote egizio. 

Significato divinatorio: Ritualismo, cerimonie, ossequio delle proprie idee. Persona anziana o autorevole e saggia a cui si ricorre. Tendenza a rimanere ancorati a vecchie idee e principi superati. Profondo senso della storicità e culto della tradizione. Buon consiglio, meditazione, giusto equilibrio.

Significato opposto, se la carta capita capovolta (da valutare anche guardando le carte che vengono dopo): anarchia, incapacità di comprendere ciò che si intraprende; cecità intellettuale. Fragilità, anticonformismo, falso moralismo, bigottismo, intolleranza, falso maestro.

Corrisponde alla Lettera Ebraica He.

A livello professionale, può indicare un insegnante, un religioso, un bibliotecario.


Abbinamenti positivi:

Il Papa + La Giustizia = buon equilibrio tra le proprie idee religiose e ciò che si desidera e ciò che si vuole, che non è in contrasto con la giustizia.

Il Papa + La Stella = unione magnifica.

L'Innamorato + Il Papa = l'unione amorosa è benedetta.


Abbinamenti negativi:

Il Papa + L'Appeso = poca elasticità mentale; un atteggiamento che ti rende confinato e limitato, "appeso in aspettativa", appunto.

Il Papa + Il Diavolo = unione disastrosa; non c'è modo di armonizzarsi o di andare d'accordo.


L'Innamorato


La Carta numero 6 (VI) è l'Innamorato.



Vediamo una coppia di giovani alla presenza di un sacerdote (nei Tarocchi di Papus e del Grand Etteilla; in quello di Rider-Waite, la coppia è Adamo e Eva, e sopra di loro compare una sorta di angelo benedicente, sormontato dal Sole; accanto a Eva, si vede l'Albero e il serpente), che li osserva scambiarsi le loro promesse. A volte, in alcuni Tarocchi (quello di Marsiglia e quello di Wirth-Knapp), si vede un giovane (nel Tarocco di Wirth-Knapp sembra quasi un fanciullo angelico), "conteso" tra due donne, una dall'aspetto più aggressivo (potrebbe essere una baccante), rispetto all'altra, più regale e distaccata. Sopra di loro, Cupido, con la sua freccia, all'interno di una stella, o più probabilmente, un Sole, il Grande Innamorato Cosmico, che irradia luce ed energia sulle creature sottostanti: dona loro saggezza e forza creativa (questo aspetto sarà maggiormente visibile negli Arcani della Luna e del Sole, come vedremo a livello grafico).

Il giovane potrebbe essere il Bagatto (la carta numero I) incerto tra le due donne: chi sceglierà? la giovane virginale o quella più discinta? I valori spirituali che rappresenta la fanciulla pudica o quelli materiali, più carnali, della ragazza più espansiva?

L'Innamorato è quindi una carta che rimanda ad una scelta, al libero arbitrio, alle possibilità di scelta. Le due donne possono anche rimandare alla virtù o al vizio: vita d'ascesi o vita di godimenti carnali? Cosa sceglierà il nostro giovane? Non lo sappiamo; dobbiamo vederlo dalle carte che verranno estratte dopo di questa; o anche, dalla scelta che faremo o farà il consultante, dopo aver visto ciò che suggeriscono i Tarocchi. Ma la carta indica anche i rapporti umani: amicizia, amore, condivisione. Una cosa che si nota, anche se non a prima vista, è che graficamente le tre figure hanno un braccio in comune, che non si riesce a stabilire a chi appartenga. I piedi del ragazzo, inoltre, sono molto stabili, su un terreno che appare arato: indica un lavoro psicologico e spirituale da fare in se stessi, prima di scegliere. A livello astrologico, si può associare la freccia di Cupido alla Costellazione del Sagittario.

Significato divinatorio: salute, equilibrio, bellezza, armonia. Fiducia, probabile inizio di un amore, infatuazione, sentimenti profondi. Ottimismo. Conflitto fra amor sacro e amor profano. Mettere alla prova. Anelare, tentare. Può anche essere una tentazione, nella quale si debba scegliere. L'Innamorato quindi, è ambivalente: è sia l'unione dei sessi, ma anche, il loro antagonismo. Eros, amore carnale e fisico, ma anche spirituale (specialmente se è accompagnato da carte che hanno questa valenza). Va sempre messa nel contesto delle altre carte, le successive e le precedenti.

Se la carta compare capovolta (ma come al solito, va studiato con quello che appare dopo): fallimento, instabilità, separazione, frustrazione nell'amore e nel matrimonio. Falsità. Scelta sbagliata o paura di scegliere.

Corrisponde alla Lettera Ebraica Vav (o Vau), che rappresenta il chiodo, l'unione.

In Francese, il nome del Tarocco è "L'Amoreux", che graficamente sul Tarocco appare come "L'Amorevx", analogamente alla Torre (che vedremo successivamente), "La Maison Diev" (letteralmente "La Casa di Dio", "Dieu" in Francese).
L'Innamorato può anche essere l'Unione Sacra (Ierogamia) con la Divinità.

A livello professionale, può indicare un medico, psicologo, pedagogo; in senso "negativo" un gigolò o un dongiovanni (moglie e amante!) o un uomo narcisista ed egoista.


Abbinamenti positivi:

L'Innamorato + Arcano Minore di Coppe/Denari = Amore corrisposto o amore fruttifero (anche spirituale: arte, scrittura, successi...).

L'Innamorato + La Stella = il grande amore.


Abbinamenti negativi:

L'Innamorato + Il Diavolo = tradimenti; qualcosa di poco limpido.

L'Innamorato + Il Matto = l'uomo che ami non è quello che credi, o è probabile che "ti pianterà", anche da intendersi come "potrebbe essere sempre in viaggio".


Il Carro


La carta numero 7  (VII) è quella del Carro.



Vediamo un uomo, un conquistatore coronato, che guida un Carro a forma di cubo, delimitato da quattro colonne e coperto da un baldacchino stellato (il firmamento) . Nella mano destra regge lo scettro. Indossa un'armatura con spalline a forma di volti: rappresentano il passato e il futuro, il positivo e il negativo, il tempo e lo spazio. Il Carro è trainato da due cavalli, uno rosso e l'altro blu (in certi Tarocchi, come quelli di Wirth-Knapp e di Rider-Waite sono sfingi, una bianca e una nera: ragione e istinto, volontà e forze animali; in quello di Papus sono due leonesse con la testa da sfinge, non unite però), simbolo del positivo e negativo.

I cavalli tirano verso opposte direzioni, pur essendo uniti per il ventre, obbligando l'auriga a tenerli sotto controllo: sono di natura opposta, maschile e femminile. Il conquistatore nel Carro, sottomette chiunque gli si pari davanti. L'auriga del Carro è colui che trionfa con la ragione sulle forze che dominano l'uomo. è l'azione su se stessi e sul mondo. L'auriga è all'interno di un cubo (il Carro) e forma un triangolo (il viso è il vertice, insieme alle due braccia): un triangolo nel quadrato, lo spirito nella materia. Il Carro può anche essere il corpo,  i cavalli le energie e l'auriga lo spirito.   

Significato divinatorio: questa carta suggerisce l'idea di guai e avversità, forse già superati. Influssi divergenti, agitazione, vendetta, successo, viaggio, fuga, decisioni affrettate, raggiungimento della grandezza attraverso un buon controllo delle facoltà fisiche e mentali; determinazione a pianificare periodi di lavoro duro a periodi di solitudine impegnata. Può anche indicare l'arrivo di una persona da lontano. Se si ha famiglia, può indicare stabilità economica, però solo per chi la sa condurre con perizia.
Significato divinatorio se la carta compare capovolta (da valutare con le carte successive):  insuccesso, sconfitta, fallimento, perdita di qualcosa che si teneva già in pugno. Essere soggiogato, oppresso. Mancanza di talento, persona incapace di dominare gli istinti. Salute malferma, alimentazione o vita sregolata.
In certe versioni di Tarocchi, ai piedi del Carro, crescono piante rosse: simbolo di attività. Inoltre, sullo stemma del Carro, è possibile vedere una goccia verde, (nel Matto, lui la stringe nella mano) simbolo di eternità. Nella mano, l'auriga stringe la sfera o un uovo (che appariva già nel Tarocco della Papessa). 
Corrisponde alla Lettera Ebraica Zain.

Dal punto di vista professionale, rappresenta un autista, un agente di viaggio, un pilota.

Abbinamenti positivi:

Il Carro + Il Bagatto = successo pieno nell'arte o nel commercio.

Il Carro + L'Imperatrice = coppia energica, in azione.


Abbinamenti negativi:

Il Carro + La Torre = fallimento totale! insuccesso, disfatta. Se appaiono Arcani Minori di Coppe è un insuccesso sentimentale; se seguono Bastoni: fallimento professionale. Se seguono Denari: fallimenti finanziari. Se seguono Spade: insuccessi esistenziali. 


La Giustizia


L'ottava carta (VIII) è La Giustizia.




Vediamo una figura femminile incoronata, che siede su un trono, guardandoci fissamente; il volto è distaccato, segno che in lei non vi sono passioni o turbamenti. In una mano tiene la bilancia (con il quale pesa il valore delle azioni dell'uomo), nell'altra, la spada a doppio taglio (punisce e ristabilisce l'ordine). Questa carta unisce il castigo (spada) alla ricompensa (i piatti della bilancia).



Notiamo che il trono è formato da due colonne-pilastri (uno è coperto dalla lama della spada), simbolo delle forze negative e positive. Le colonne erano già apparse in altri Tarocchi: il Carro e il Papa. Hanno un significato anche massonico, o legato al Tempio di Salomone. Ma la spada non si limita solo a punire, serve anche a dividere, a discernere il giusto dall'ingiusto, a penetrare acutamente nel bene o nel male una situazione. Nel Tarocco di Papus, d'ambientazione egizia, non si vede lo schienale del trono, ma solo due altissime colonne. Nel Tarocco di Rider-Waite ci sono le colonne, e un drappo al posto delle schienale del trono.

Significato Divinatorio: ragionevolezza, giustizia, equilibrio, imparzialità. Armonia, equità, onore, virtù. Rettitudine, giusta ricompensa. L'esito, sia favorevole che sfavorevole, sarà comunque giusto. Può rappresentare anche la verginità.

Se la carta capita capovolta (da valutare con quelle che vengono dopo, dritte o capovolte): pregiudizio, false accuse, severità nel giudizio, scorrettezza, abuso, ingratitudine, ingiustizia. 

In alcune versioni di Tarocchi, si può osservare che l'intera carta è strutturata in modo asimmetrico: la collana della Giustizia sale più verso la destra; i piatti non sono perfettamente allineati; una delle colonne del trono ha la sfera, l'altra no; la spada non è perfettamente parallela alla colonna. In realtà, si potrebbe pensare che la Giustizia muova i piatti della bilancia non con la mano, ma col ginocchio. A livello di colori, la spada, sulla lama è azzurra, (un colore spirituale, ricettivo, simbolo del Verbo); l'impugnatura è rossa. Sotto il gomito, ha una macchia viola: la saggezza (il viola è anche il colore dello spirito, della meditazione).
Il manto è foderato di ermellino: un simbolo di regalità. Sulla fronte, a volte, è cinta con un nastro bianco: la purezza dei suoi pensieri. Inoltre, la corona è simile a un terzo occhio, così come la mano potrebbe essere simbolo del mudra orientale: le quattro dita si congiungono nel pollice.

A livello mitologico, è stata avvicinata a Temi (la Dea Greca del Diritto) o Astrea. è la Potenza Cosmica che amministra il mondo. Potrebbe avere un rimando al Karma; ricorda anche l'Arcangelo Michele (anche nel cartone Sailor Moon, nell'ultimo ciclo della saga, abbiamo Bunny alata e armata di spada!). Questa carta ricorda anche la pesa e la punizione dell'anima dopo la morte tipica dell'iconografia egizia. 

Corrisponde alla Lettera Ebraica Heth.

A livello professionale, indica un matrimonio equilibrato, un avvocato, un giudice, un poliziotto; in senso negativo, un terrorista.

Abbinamenti positivi:

La Giustizia + L'Innamorato = coronamento di un amore contrastato/matrimonio equilibrato.

La Giustizia + Il Mondo = problema risolto.

L'Imperatrice + La Giustizia = intesa perfetta.

La Giustizia + Il Carro = le azioni vengono riequilibrate.

La Giustizia + Il Sole = giudizi giusti.


Abbinamenti negativi:

Il Carro + La Giustizia = potrebbe essere giustificato tutto, in modo poco obiettivo.

La Torre + La Giustizia = punizione esemplare.

L'Eremita + La Giustizia = è irremovibile, non accetta scusanti caritatevoli.


L'Eremita


La carta numero 9 (VIIII o IX) è l'Eremita.




Vediamo un uomo barbuto, che regge nella mano destra una lanterna, parzialmente coperta dal suo manto. La lanterna rappresenta la scienza dell'Occultismo o anche, l'illuminazione del passato: la schiena è curva, segnata dal tempo. L'Eremita cammina appoggiandosi ad un bastone (con il quale domina il serpente, ovvero le forze interiori che dormono alla base della colonna vertebrale), che regge nella mano sinistra e percorre il sentiero dell'iniziazione e del sapere. In alcuni tarocchi, ci sono due lune arancioni, una dietro la nuca e l'altra sul rovescio del mantello: doti ricettive. In alcuni Tarocchi, le mani sono guantate di azzurro: azioni spirituali. Il bastone rosso e il cappuccio rimandano anche alla figura del Matto. L'Eremita è il guardiano del tempo, dispensa saggezza e verità distillata dall'eternità del sapere. Talvolta però l'Eremita sembra schiacciato dal peso abnorme del Sapere. Rappresenta la necessità della solitudine e dell'isolamento.

Significato divinatorio: incontro con un Saggio; sapere; cautela, vigilanza. Autonegazione; annullamento, regressione; perdita; persona solitaria, incapace di dividere qualcosa. Timore dell'ignoto, incapacità a mostrare i propri sentimenti. Continenza, castità. Tendenza a compiacersi del proprio sapere.

Significato se la carta capita capovolta (da interpretare con le altre carte): avventatezza, azioni premature. Consigli sbagliati, fallimento. Misantropia. Mancanza di luce interiore. Solitudine. Segreto svelato. Ipocrisia, egoismo, mancanza di luce spirituale.

L'Eremita rappresenta anche la mancanza di un padre. Indica la solitudine interiore e la longevità. 

In alcune rappresentazioni di Tarocchi, come quelli del Mitelli, l'Eremita è un vecchio angelo sorretto da due grucce, in quelli di Carlo VI, invece della lampada ha la clessidra. In quello di Wirth-Knapp, c'è un serpente, mentre l'Eremita stringe una canna di bambù "dai 7 nodi mistici". Nel Grand Etteilla l'Eremita ha il capo scoperto.

Corrisponde alla Lettera Ebraica Theth.

 A livello professionale, rappresenta uno scienziato, un filosofo, un sapiente; a livello negativo, una spia o un traditore. è poco favorevole alle situazioni matrimoniali. 

Abbinamenti positivi: in genere, l'Eremita illumina le carte precedenti, ma sfugge alle successive.

L'Eremita + Il Sole = smascheramento di un inganno. Può anche rappresentare la luce spirituale che viene donata agli altri e non tenuta solo per sé.

Il Mondo + L'Eremita = incontro favorevole  a livello sentimentale, che porterà un cambiamento.


Abbinamenti negativi:

La Giustizia + L'Eremita = Condanna.

L'Eremita + Il Giudizio =  prima o poi si sarà giudicati e puniti, perché le cattive azioni saranno scoperte.

Luna + L'Eremita = prevale la notte, l'incubo, l'interesse per la via del Male.


La Ruota della Fortuna


La Ruota della Fortuna è il Decimo Arcano (X).

 

Contiene sei raggi che stanno ad indicare come per ciascuno stadio della vita ci sia un opposto corrispondente. Sulla Ruota, le figure abbozzate di una scimmia che scende lungo il lato sinistro (potrebbe essere l'autunno, la vecchiaia, le energie distruttive), di una creatura codata, che sale sul lato destro (potrebbe essere la primavera, la giovinezza, le energie costruttive), e di una sfinge incoronata e alata, anch'essa con la coda, collocata in cima, che regge con la zampa di leone una spada. 
La scimmia che scende sul lato sinistro precipita nella disgrazia, mentre l'altra figura sembra ascendere verso la buona fortuna. Questi animali sembrano inseriti nel moto perpetuo di un universo perennemente mutevole e nel continuo flusso della vita umana (potremmo vederci un collegamento col "flusso di eventi" di Bergson o il "Tutto scorre" di Eraclito) mentre la sfinge seduta in alto, cerca di mantenere l'equilibrio. 
La figura sulla sinistra è stata identificata con Tifone. La Ruota della Fortuna ruota per dispensare gioie e dolori, vita e morte, bene e male, bianco e nero, e indica come in tutte le cose della vita ci sia un positivo e un negativo. La Ruota è un cerchio senza principio né fine, e quindi è simbolo di eternità e di moto perpetuo verso il progresso e il nuovo.
La simultaneità dell'ascesa e della discesa suggerisce l'idea di evoluzione e involuzione nei disegni della fortuna, del caso, del fato, della probabilità e della predestinazione. La sfinge in cima alla ruota indica il principio di equilibrio e della stabilità che consentono di modificare la nostra esistenza pur percorrendo il sentiero tracciato dal caso o dal destino.

Significato divinatorio: destino, cambiamento favorevole, fortuna, fato, guadagno o perdita, esito finale, risultato, prossima soluzione di un problema, influenze che condizionano la soluzione di un problema, esiti buoni o cattivi, da determinare con le carte vicine; tutta la sequenza della ruota suggerisce il corso delle cose, dal principio alle fine. Progresso. è bene comunque agire sempre con prudenza, perché la Ruota può girare in senso contrario in un attimo.

Significato divinatorio se la carta capita capovolta (da valutare con le carte precedenti e successive): fallimento, sfortuna, interruzione di un ciclo, imprevisto, influenze esterne, regressione, non essere padroni delle proprie azioni.

La Ruota della Fortuna può essere interpretata anche in modo diverso; simboleggia anche il Karma: ad ogni azione segue una reazione. Nel Tarocco di Wirth-Knapp, La Ruota è sorretta da una mezza luna: dalla quale sorgono due serpenti, le forze vitali, positive e negative. La Ruota è quindi il principio, la metà e la fine di un ciclo. è orientata verso la chiusura del passato e l'attesa del futuro; la creatura che scende, che può essere color carne, (nel Tarocco di Wirth-Knapp ha le fattezze di un mostro tifoniano) è orientato verso la materia: si sta reincarnando; la creatura che sale invece è lo spirito, l'intelletto. La Ruota della Fortuna (dotata di manovella, la forza sessuale che mette in moto la Ruota, che può essere messa in moto nei due sensi: chi sta in cima, cadrà, chi ora è capovolto, sarà in cima) sembra poggiare sul mare, o su un terreno paludoso; tutti e tre i personaggi, in realtà, stanno sostenendo la Ruota, per impedirle di affondare: sono l'attività materiale, emozionale e intellettuale a tenere a galla la Ruota, ma solo chi si stacca dalle cose materiali, può staccarsi dalla Ruota del Karma. Nel Tarocco di Papus compare l'Esagramma o Magen David. Nel Tarocco di Rider-Waite, la Ruota è sospesa nel Cielo, e ci sono i personaggi che troveremo nell'ultima Carta, Il Mondo.


La Ruota della Fortuna ci invita a riflettere sull'inevitabile alternarsi di ascesa e ricaduta, gioia e tristezza. Ci orienta verso il cambiamento, sia positivo che negativo, verso l'accettazione del costante mutamento del reale: le tre fasi della vita, evoluzione (salita o risalita), involuzione (caduta), equilibrio (stasi). La morte e la rinascita dell'uomo e dell'Universo.

Corrisponde alla Lettera Ebraica Yod.


A livello professionale, può corrispondere a un prestigiatore, un equilibrista, un commerciante.


Abbinamenti positivi:

La Ruota della Fortuna + Carte di Arcani Minori di Coppe = eventi favorevoli.


Abbinamenti negativi:

La Ruota della Fortuna + Il Tredicesimo Arcano (La Morte) = pericolo (non necessariamente mortale). La Morte e la Ruota sono immobili: basta un piccolo movimento e la Ruota gira, la falce taglia.

La Ruota della Fortuna + Il Tredicesimo Arcano + La Torre = Pericolo mortale. Grave disgrazia. (vale anche se capita la Luna).


La Forza



L'Arcano numero 11 (XI) è la Forza.



Vediamo una giovane donna che con lieve sforzo tiene aperte le fauci di un leone o di una bestia feroce. Il cappello a forma di 8 orizzontale, rimanda sia all'Infinito che al Bagatto; può anche essere la fusione tra conscio e inconscio. Il leone rappresenta le influenze esterne che insidiano la donna, oppure le tentazioni che richiedono un severo controllo. Il fatto che la donna riesca a dominarlo, senza ucciderlo, è simbolo della forza dell'intelligenza che regna sull'istinto.

Significato divinatorio: forza, coraggio, energia, determinazione, risoluzione, consapevolezza di una tentazione e sforzo psicofisico per superarla. Forza fisica, realizzazione, conquista, eroismo, resistenza strenua, liberazione.

Se la carta capita capovolta (da determinare con le altre carte):  debolezza, impotenza, abuso di potere, perdita di forze, disarmonia del corpo e della mente. Forza brutale.

In certe versioni di Tarocchi, il nome dell'Arcano è scritto a sinistra, mentre a destra si allineano 20 trattini, simili a una molla che dà slancio ed energia. Il cappello è decorato con piume d'aquila: si slancia verso l'alto. Se si osserva bene, la donna ha sei dita, (come il Bagatto), dipinte di rosso: simbolo di forza eccezionale. Le unghie sono anche un simbolo di eternità, perché non smettono di crescere dopo la morte fisica del corpo; il rosso rimanda anche al sangue. Attorno al collo della donna, c'è una strana collana, quasi fosse un taglio netto alla carotide: potrebbe essere il simbolo della testa mozzata, o di una sessualità repressa; i lacci del corsetto diventano una chiusura del cuore, provocata da una repressione (un abuso fisico, una violenza subita, un'educazione castrante). Ad essere glorificata, in questa Carta, non è la forza bruta, maschile, bensì la forza dell'ingegno femminile: tutta la fisionomia della donna è molto dolce e delicata: l'astuzia vince sui muscoli. Può anche essere l'energia psichica: è possibile domare ogni avversità con la ragione. Nel Tarocco di Papus, la donna è senza cappello, ma ha un'aureola a forma di 8 rovesciato, il simbolo dell'Infinito; nel Grande Etteilla, si vede una regina seduta, appoggiata alla testa del leone; nei Tarocchi di "Carlo VI", la Forza è rappresentata da una donna che spezza una colonna.

Corrisponde alla Lettera Ebraica Khaf.


A livello professionale, rimanda al matriarcato oppure a dei lavori manuali: facchino, muratore, pugile, lottatore.

Abbinamenti positivi:

La Forza + Il Sole = momento positivo.

La Forza + Imperatore = grande forza.


Abbinamenti negativi:

La Forza + L'Appeso = ostacoli che non saranno superati facilmente.


L'Appeso


La Carta numero 12 (XII) è l'Appeso.



Vediamo un uomo che pende da una trave, fra due pilastri che in alcune versioni, sembrano dei rami; potrebbero essere accostate alle Colonne del Tempio di Salomone o a un riferimento massonico. Il disegno comunque suggerisce l'idea di patibolo e ha valore di monito. Le mani dell'uomo sono legate dietro la schiena (non può scegliere, si offre completamente come dono di sé), mentre il piede è legato da una pesante corda. In alcune versioni di Tarocchi, l'uomo è appeso in modo tale che il viso sia quasi a contatto con il terreno: i capelli che ricadono verso il basso, come se fossero radici. In genere sono colorati di azzurro (ricettività spirituale) o giallo (rimandano al Sole e alla Luna, a livello grafico).
I bottoni dell'abito possono rimandare alle Sephiroth. Gli occhi sono aperti, consapevoli di quello che gli succede. è in una situazione di stasi o di transizione; l'iniziativa che prima era attiva (il Bagatto) ora è passiva: la calma momentanea è un preludio all'azione?

Significato divinatorio: vita in bilico, mutamento, passività, apatia, noia, abbandono, rinuncia; stato di accumulo, sosta, reclusione; misticismo, idealismo, spirito di sacrificio: in senso esteso, rappresenta quelle divinità incarnate che si sono immolate: il dono di se stessi, mentre i rami tagliati vengono a simboleggiare gli apostoli. Può indicare la necessità di lottare per raggiungere la meta che tuttavia non sarà raggiunta. Può rappresentare nuove esperienze, se confrontato con le carte successive. Ad ogni modo, per essere interpretato va messo in correlazione con le carte che precedono e seguono (se sono a loro volta positive e negative), per capire se il sacrificio andrà a buon fine.

Se la carta capita capovolta (da verificare con le carte successive): mancanza di spirito e di sacrificio. Rifiuto di compiere lo sforzo necessario. Sacrifici inutili. Continuo commiserarsi senza prendere decisioni.

In alcune versioni di Tarocchi, le tasche sono a forma di Luna: una riceve, l'altra dà, una è attiva, l'altra passiva. La corda doppia, può rimandare a un simbolo fallico, o alla vagina, se la si guarda da destra; il tallone dell'uomo ha un simbolo circolare, con un piccolo triangolo al suo interno: è un simbolo dello spirito. Se sono raffigurate delle goccioline che sembrano trasudare dai rami, significano sensi di colpa o peccati anche immaginari.
Secondo alcuni, la posizione dell'Appeso (le gambe incrociate sono simili a quelle dell'Imperatore) non è di passività, ma anzi, è una preparazione per l'accumulo di energia, che egli sta raccogliendo dentro di sé. è la forza del sacrificio, della rinuncia, dell'abnegazione; può agire sulle cose a distanza.
Un'altra concezione, lo raffigura come un traditore, che da se stesso si punisce: sacrificio ed espiazione; Può rappresentare una sorta di Giuda, e in certe versioni, compare con due borse piene di denaro. Lo si può accostare anche al misticismo yoga o degli sciamani.

è associato alla Lettera Ebraica Lamed.

A livello professionale, indica vita d'ascesi.

Abbinamenti Positivi:

L'Appeso + Il Bagatto = il sacrificio porterà al successo. Se dopo capitano Arcani Minori di Coppe: successo in Amore; Bastoni: successo lavorativo; Denari: successo negli investimenti.

Appeso + Arcano XIII (Morte) = potrebbe rappresentare un cambiamento esplosivo, a livello creativo/spirituale.


Abbinamenti negativi:

L'Appeso + La Torre = totale fallimento.

Arcano XIII (Morte) + L'Appeso = totale stasi, frustrazione.



Tredicesimo Arcano


Il Tarocco numero 13 (XIII) è l'Arcano senza nome, anche se viene chiamato comunemente "Morte".



Vediamo uno scheletro armato di falce, che sgombra il terreno da teste e da mani mozzate (nel Tarocco di Wirth-Knapp si vedono anche piedi). Tuttavia, contrariamente a quello che si pensa, non è questo l'Arcano più tremendo, anzi. La Torre è in assoluto l'Arcano più funesto, l'Arcano numero 13 è invece il segno di un grande cambiamento, di un mutamento. La falciatura diventa quindi la causa del fiorire di nuove piante, la rigenerazione delle anime.

In realtà, raramente l'Arcano XIII indica la morte fisica; è più una morte spirituale di tutto ciò che è "vecchio", che deve morire, dentro di noi, per lasciare spazio al nuovo: nuove nascite, nuove rigenerazioni. Lo scheletro (maschile o femminile? Entrambi?) spazza via le "erbacce", simbolo della condizione limitatrice, dando inizio alla rigenerazione.

Significato divinatorio: ascetismo; trasformazione, cambiamento, mutamento improvviso del vecchio io. Inizio di una nuova epoca. Nuove germinazioni di idee, fine di una situazione che si trascinava. Perdita (amore, amicizia, rendita finanziaria, famiglia). Malattia, morte.

Significato divinatorio se la carta capita capovolta (da valutarsi con le successive): ristagno, immobilità, cambiamenti parziali. Inerzia. Cambiamento che non si accetta, incapacità di accettare se stessi.

L'Arcano numero 13 non è affatto la fine; se lo fosse, sarebbe stata messa al posto della numero 22 (l'ultima carta). è invece una carta che consente al nuovo di prepararsi.

In alcuni Tarocchi, lo scheletro ha un'ombra di profilo: si può leggere il Tetragrammaton Yod+He+Vav+He.



La somma è 26, la cui metà è 13. La lama è gialla, azzurra, rossa: colori spirituali. Un osso bianco, sul suolo nero (Nigredo dell'Alchimia), con 7 fori, può essere visto come un flauto che attende un soffio (divino) per creare la vita. In alcuni Tarocchi, lo scheletro ha la colonna vertebrale azzurra (ricettiva), più un fiore rosso (attivo) e un cuore azzurro. Inoltre, le teste sono mozzate o emergono? Si nota anche che alcune teste (che sembrano ancora vive) sono teste di re, coronate: ricchi, poveri, nessuno sfugge alla morte.
Nel Tarocco di Rider-Waite, la Morte è raffigurata a cavallo (come nei Tarocchi di Carlo VI e del Grande Etteilla).

La morte non estingue nulla: d'inverno tutta la vegetazione sembra morta, solo per rinascere a primavera.
Questa carta diventa quindi simbolo della trasformazione, della rinascita e della liberazione. Si può associare all'Imperatrice, che è in gestazione: il Tredicesimo Arcano leva ciò che è vecchio, per far posto al nuovo, in un ciclo infinito. (Ricordo che è possibile mettere tutti i Tarocchi in circolo, formando un cerchio).

Corrisponde alla Lettera Ebraica Mem.


A livello professionale, può essere un necroforo, un medium, un assassino.


Abbinamenti positivi:

Tredicesimo Arcano + La Ruota della Fortuna = probabile eredità.

Tredicesimo Arcano + Il Sole = superamento di una crisi. Se si
estrae un Arcano Minore di coppe, riguarda l'amore, se capita Bastoni, riguarda il lavoro.


Abbinamenti negativi:

Tredicesimo Arcano + Il Diavolo = pericolo.

Tredicesimo Arcano + Arcani Minori di Spade = pericolo.  

Tredicesimo Arcano + La Torre = sciagura  


La Temperanza


L'Arcano numero 14 (XIV o XIIII) è la Temperanza.



Questa carta raffigura la virtù della Temperanza in sembianza di un angelo alato, vestito con abiti preziosi (ricorre il colore oro), in atto di versare un liquido da un'anfora all'altra. Fra le due anfore scorre l'essenza della vita, così come il passato fluisce nel futuro attraverso il presente. Le anfore sono il simbolo della moderazione e della frugalità. La mancanza di spargimento di liquido, che dall'anfora superiore (retta dalla mano sinistra) passa a quella inferiore (sorretta dalla destra) sta a simboleggiare la grande disciplina. Lo sfondo di colline e di fogliame indica le infinite possibilità che si possono attuare con una felice fusione del passato e del presente. L'Angelo della Temperanza è simbolo di moderazione e di autocontrollo. è tranquillo e sereno. Ci mostra come attingere alle forze e ai valori universali per rigenerarsi e guarire. In alcune versioni di Tarocchi, sulla fronte reca una stella, o il Sole, simbolo della ragione. Le anfore possono anche essere considerate simboli maschili e femminili, solari e lunari, argento (parte lunare, femminile) e oro (parte solare, maschile).
Il rosso è colore attivo, maschile, di fuoco. Il blu è colore passivo, femminile, d'acqua. Le vesti dell'Angelo riprendono, invertendoli, i colori delle anfore.

Significato divinatorio: temperanza, pazienza. Autodisciplina, frugalità, adattamento, armonia, influenza positiva, travaso, trapasso. Figura materna o paterna. Persona che emana fiducia e serenità, forse troppo cauta per raggiungere mete lontane. Si tenga presente che questa carta "addolcisce" le carte più funeste.

Significato divinatorio se la carta capita capovolta (da valutarsi con le carte successive): disunione, discordanza, ostilità, incapacità a collaborare, impazienza, dispersione, natura emotiva instabile, difficoltà a socializzare. Chi si lascia prendere dalle ansie e dai timori è destinato a sprecare le energie vitali.
Il nome francese della carta è "Tempérance" che si può leggere come "Temps errance" ovvero "Tempo errante". è da notare che la carta, che pure raffigura un angelo, lo rappresenta saldamente ancorato al suolo: eppure ha le ali, potrebbe volare. In alcuni Tarocchi, ha gli occhi gialli: ha visto Dio, e ha ancora negli occhi la sua luce? Spesso si vede un fiore rosso, e accanto ai suoi piedi, due serpenti, una polivalenza sessuale. Sulle vesti, ha quattro triangoli, i quattro centri dell'essere umano: 1) intellettuale 2) emozionale 3) sessuale 4) corporale. Vediamo anche un cerchio giallo, simbolo di perfezione. La punta delle scarpe è viola, segno che ha realizzato l'unione di attivo e passivo, positivo e negativo (che del resto si nota anche osservando le due anfore: solo chi è in grado di travasare l'acqua senza versarla possiede la calma necessaria). Il concetto essenziale della carta è quello di una permanenza dello Spirito, o dell'anima, attraverso varie trasformazioni. 

Potrebbe rappresentare anche la mitica fontana dell'eterna giovinezza, oppure riferirsi all'episodio del vangelo, le nozze di Caana, dove l'acqua veniva tramutata in vino. Un'altra interpretazione potrebbe alludere alla trasmigrazione delle anime: in Grecia l'atto di versare da un vaso all'altro è sinonimo di metempsicosi. Nel Tarocco di Papus, vediamo una fanciulla egizia, ma senza le ali. Nel Tarocco di Rider-Waite, vediamo un Angelo con un'aureola raggiante, ma non con caratteristiche femminili, un triangolo sulla veste plissettata e un paessaggio montano illuminato dal Sole, sullo sfondo

Corrisponde alla Lettera Ebraica Nun.

A livello professionale rimanda a genitori o figli modello, a figure come una sociologa, insegnante, guaritrice. In senso negativo, a una ladra.


Abbinamenti positivi:

L'Innamorato + La Temperanza = matrimonio, unione serena. Anche in abbinamento col Sole, è un buon segno.


Abbinamenti negativi:

La Temperanza + Il Matto = l'uomo che ami è un irresponsabile oppure sei una persona poco affidabile.


Il Diavolo


La Quindicesima Carta (XV) è il Diavolo alato, eretto sopra un piedistallo.



La mano destra è alzata, ad indicare la magia nera e la forza distruttiva. Due figure, come piccoli diavoletti, sono legate al collo per un corda che è fissata al piedistallo. Non è una catena di metallo, ma di corda, a simboleggiare che la forza che tiene soggiogati agli istinti e ai difetti si può spezzare con la forza di volontà. Il Diavolo è portatore di rovina e miseria. Questa carta indica sofferenza e desolazione. è da notare che la figura del Diavolo è androgina: testa e zampe da capro, braccia e seno da donna. Il sesso è da intendersi come pulsione elementare e animale.

Può rappresentare anche la forza dell'inconscio e della Natura. Gli zoccoli del Diavolo rimandano a delle radici. I due diavoletti possono anche essere uno di sesso maschile, l'altro di sesso femminile, uno l'attività attiva, l'altro passiva: toccando il Diavolo androgino ed essendo a lui collegati, si "fondono" in un tutt'uno.

Significato divinatorio: capacità di suggestionare gli altri, schiavitù, dissolutezza, malevolenza, cattiveria, violenza, trauma, fatalità, autopunizione, autodistruzione, immoralità, fascino distruttore, dipendenza da un'altra persona che conduce all'infelicità; tentazione diabolica, uomo schiavo della materia, esperienza sovrannaturale, magia nera. Può anche rappresentare chi può permettersi tutto, perché vive al di là del bene e del male. Questa carta comunque avverte di un pericolo e influenza negativamente le carte vicine o che la seguono.

Significato divinatorio se la carta capita capovolta (da valutare con le altre): affrancamento, liberazione, divorzio, sollievo, superamento di ostacoli. è da tenere presente che questa carta peggiora con altre carte negative (la Torre, su tutte); se invece è seguita da altre carte, indica la liberazione di un pericolo o delle difficoltà.

In certe raffigurazioni di Tarocchi, il Diavolo ha un volto disegnato sullo stomaco: è dominato dagli istinti inferiori. C'è da tenere presente, comunque, che la figura di Diavolo, così come è venuta a formarsi nell'immaginario cristiano (soprattutto medioevale) era presa dal dio greco Pan o dal dio Cernunnos. Nel Tarocco di Court de Gebelin, i personaggi sono quasi asessuati; in quello di Wirth-Knapp, il Diavolo regge una fiaccola, ha sulle braccia le parole alchimistiche "Solve" e "Coagula", una stella in fronte, il simbolo di Mercurio sul sesso; i due diavoletti sono sessuati, un maschio dalle lunghe corna, una femmina dal seno e dai cornetti più piccoli. Nel Tarocco di Papus il Diavolo rimanda al Baphomet e al Diavolo di Eliphas Levi; le due figure incatenate sono un uomo e una donna nudi. Il Tarocco di Rider-Waite è simile a quello di Wirth-Knapp, anche se il Diavolo è più maschile; fortemente sessuati e tentatori i due diavoletti: le loro code terminano come se fossero delle radici vegetali. 

Questo Arcano corrisponde alla Lettera Ebraica Samek. è collegata alla magia sessuale.

A livello professionale, può indicare un'infedeltà extraconiugale non legata all'amore, ma ad una sessualità sfrenata e animalesca. Può anche indicare pericoli di malattie sessualmente trasmesse.


Abbinamenti positivi:

Il Diavolo + Il Mondo = vittoria sulle forze del male.

Il Diavolo + L'Innamorato = un matrimonio felice porrà fine a una vita sregolata.


Abbinamenti negativi:

Il Mondo + Il Diavolo = male in arrivo, tentazione e tradimento. Se la terza carta è il Giudizio, il tradimento verrà scoperto.

Il Diavolo + La Torre = tutto il male compiuto verrà scoperto. Ci saranno conseguenze disastrose.


La Torre


L'Arcano numero 16 (XVI) è la Torre.


Vediamo un'alta Torre di mattoni, sormontata da un tetto a forma di corona merlata, con tre finestrelle che formano uno stretto triangolo, simbolo delle anguste vedute degli occupanti.
La Torre è colpita da un fulmine scaturito dal Sole (simbolo di avvenimento travolgente), che le stacca la "corona merlata" e indica il taglio netto col passato. Vediamo che due persone cadono a terra, fra scintille e detriti. La Torre è simbolo dell'antico sapere, il nucleo del passato, che subisce distruzione e mutamento.

Questa Carta viene chiamata anche "La Casa (di) Dio" (La Maison Diev), in riferimento all'Eden, la Casa di Dio (nella Genesi è detto che Dio passeggiava per l'Eden), i due caduti sono quindi Adamo ed Eva. Ma questa carta può anche rimandare all'episodio della Torre di Babele, nel quale Dio punisce la superbia e l'arroganza degli uomini distruggendo la Torre e confondendo le lingue: l'iniziato che è salito troppo in alto, senza umiltà, viene punito, scaraventato a terra. In questo senso, la Carta rimanda anche alla Caduta di Lucifero, alla distruzione di Sodoma, a Zeus a al suo fulmine, alla fine dei Tartari, sprofondati nel Tartaro.

Significato divinatorio: cambiamento drastico improvviso di una situazione che si credeva solida, rottura di un'amicizia, avvenimenti inattesi, distruzione, avversità, calamità, bancarotta, caos, crollo, caduta, disfacimento, falsa onnipotenza, rovina, perdita (amore, denaro, da valutare con le altre carte);
indica una persona egoista, superba, presuntuosa, megalomane.

Significato divinatorio se la carta capita capovolta (da valutare con le altre carte): oppressione, incapacità di effettuare cambiamenti, prigionia, vicolo cieco, nemici nascosti.
è comunque una carta funesta.

Un'altra interpretazione vede la torre come il chakra che mette l'individuo in rapporto col Divino. A livello grafico, se si osserva bene, si può vedere che il fuoco in cima alla torre, potrebbe anche fuoriuscire dalla Torre, e non essere provocato dal fulmine, come può sembrare a prima vista: qualcosa che stava rinchiuso nella Torre, fuoriesce (come i due personaggi che cadono: il primo, quello più visibile, potrebbe essere il primo problema, il secondo caduto, un secondo problema da affrontare; un'altra interpretazione li identifica come un simbolo a livello famigliare, di un figlio prediletto e di un figlio non voluto): i mattoni sono color rosa, come il corpo umano, che racchiude la divinità (il fuoco che esce in cima alla Torre). Anche le fiamme, in certe versioni, sono gialle, rosse, verde, rosa, azzurre. Altri particolari riguardano la porta verde (simbolo dell'eternità), adornata da una luna (ricettività totale) dalla quale si può notare una luce gialla. Nel Tarocco di Wirth-Knapp il personaggio che cade in primo piano è un re "che resta incoronato"; nel Tarocco di Papus, il fulmine occupa quasi mezza carta. Nel Tarocco di Rider-Waite, la Torre è collocata sulla cima di una montagna. Nel Tarocco del Grande Etteilla si vede in lontananza una torre che si sta sgretolando, ma mancano le figure umane.


La Torre è anche simbolo dell'Athanor Alchemico, il forno in cui la materia si trasformava in Pietra Filosofale.

Corrisponde alla Lettera Ebraica Ayin.

A livello professionale, indica una famiglia disgregata, separata, divorziata; aborti, malattie improvvise.

Abbinamenti positivi:

La Torre + Il Mondo = miglioramenti. Si riuscirà a sollevarsi.

La Torre + L'Innamorato = sarà l'amore a portare miglioramento.


Abbinamenti negativi:

La Torre + Arcani Minori di Spade = pericolo di incidente.

La Torre + La Morte = sciagura!

La Stella




L'Arcano numero 17 (XVII), La Stella, rappresenta una bella fanciulla nuda che, in ginocchio, versa dell'acqua (le Acque della Vita) contenuta in due anfore, in un fiume (simbolo della non-resistenza); sopra di lei, le  stelle brillano luminose: la più grande potrebbe essere la Stella dei Magi o Venere, Lucifero Stella del Mattino, a otto punte, che agisce sul mondo, irrigandolo.
Attorno alla donna, un paesaggio fertile con della vegetazione e un uccello nero posato su un albero: il verde rimanda a una nuova vita rigogliosa, mentre l'uccello è il Sacro Ibis del Pensiero o l'Araba Fenice che rinasce dalle proprie ceneri.
Le stelle diventano quindi l'energia cosmica. Questo Arcano rappresenta l'Illuminazione mistica che riceve chi sa accoglierla con animo umile, spoglio da ogni orgoglio, ovvero ha la mente nuda, come la donna. L'atto di versare simboleggia il movimento di nuove idee e l'immissione di nuovi concetti. è da notare che la fanciulla ha i capelli azzurri, simbolo di ricettività. Il seno esposto è un rimando alla lattazione, e per esteso, alla Via Lattea; anche l'ombelico potrebbe rimandare al "germe" di una nuova vita. Le sette piccole stelle nel cielo rimandano a quelle già raffigurate nel Carro (simbolo di trionfo).
Significato divinatorio: speranza, fede, ispirazione. Prospettive luminose, ottimismo, possibilità promettenti. Buon auspicio, amore spirituale. Punto d'arrivo di ciò che si è appreso nel passato e nel presente. Appagamento, realizzazione degli sforzi fatti. Giusto equilibrio di desideri e di lavoro, di speranze e di sforzi, di amore e di espansione. è una carta che invita ad agire e a realizzare le proprie idee.

Significato divinatorio se la carta capita capovolta (da valutare con le altre carte): speranze frustrate; delusione, pessimismo, squilibrio, sfortuna.
 
In alcune versioni di Tarocchi, compare una mezzaluna sulla fronte della fanciulla. Il nome in francese di questo Arcano è "L'Etoile" che può essere letto come "Le Toule" (in Occitano "La Fonte") o come "Le Toi Ile", "L'Isola del Tu". Questo Arcano è il Tarocco rischiaratore per eccellenza. Rimanda al segno zodiacale dell'Acquario (rappresentato da un uomo nudo che versa acqua da una brocca) o al mito di Pandora. Nel Tarocco di Wirth-Knapp, non c'è l'uccello nero, bensì una farfalla che si posa su un'acacia: è un simbolo massonico.

Corrisponde alla Lettera Ebraica Phe.

A livello professionale rimanda a figure femminili come fioriste, poetesse, astrologhe; in senso negativo, a una truffatrice.


Abbinamenti positivi:

La Ruota della Fortuna + La Stella = Buona fortuna! Se la terza carta è un Arcano Minore di Coppe o l'Innamorato, la fortuna è in amore; se capita Denari o Bastoni, è fortuna finanziaria.

La Stella + L'Innamorato = Il grande amore.

Il Carro + La Stella = vittoria e conquista totale.


Abbinamenti negativi:

La Stella + L'Appeso + Il Tredicesimo Arcano = malattie, pericolo di vita.


La Luna


L'Arcano numero 18 (XVIII) è la Luna.



Vediamo due cani che ululano alla Luna (azzurra, totalmente ricettiva) che feconda il suolo con delle goccioline di rugiada.
I raggi della Luna sono dorati e neri, alternativamente, ad indicare il conflitto delle influenze del bene e del male. Sullo sfondo, dietro ai cani (alcuni ritengono un cane e un lupo), vi sono due torri (simbolo di Ragione e intelligenza, civiltà umana o analogia con le Colonne d'Ercole).
In primo piano, in una pozza d'acqua (non statica, perché vediamo delle piccole onde: la pozza rappresenta l'inconscio nel quale è racchiuso il passato) un granchio emerge.
La Luna, che è crescente, è in formazione, sebbene il volto sia maturo (antica saggezza) esercita il suo potere sulle acque e il granchio è in attesa di ingannare coloro che si avvicinano troppo all'acqua. Se osserviamo con attenzione, possiamo vedere che il granchio, tra le chele, stringe due palline nere: ha qualcosa da offrire, malgrado sia una minaccia, a volte occorre sapere osare per acquisire i doni della conoscenza. Un'altra versione, identifica il granchio come l'Io che aspira al contatto con la Luna, senza sapere che è già in comunione con lei, oppure ancora come custode del nostro passato (il cammino a ritroso); i cani diventano quindi i custodi del futuro. Malgrado la bellezza della Luna, e di una notte rischiarata dalla Luna, questo Arcano è abbastanza funesto. Rimanda al lato oscuro, al mistero, all'inconscio, perché la luce della Luna illumina, ma tutto appare alterato. Ricordiamoci che la Luna è un aspetto di Ecate. Prima di vedere i significati divinatori di questa carta, vediamo qualche notizia sulla Dea Ecate.


Ecate, la Dea dei Crocicchi, Ecate trivia, Ecate, Dea Lunare, ma non passiva, connessa anche alla menopausa, alla fertilità, al ciclo della vita. Ecate Trina: della fanciulla, della madre e dell' anziana: Luna Nuova, Luna Piena, Luna Nera (o Calante). Passato, Presente, Futuro. Ecate è la Dea che con i suoi tre volti vede nelle pieghe del Tempo.

Altre due Divinità lunari erano Selene e Artemide.

“Celebro Ecate trivia, amabile protettrice delle strade,
terrestre e marina e celeste, dal manto color croco,
sepolcrale, baccheggiante con le anime dei morti,
figlia di Crio, amante della solitudine superba dei cervi,
notturna protettrice dei cani, regina invincibile,
annunciata dal ruggito delle belve, imbattibile senza cintura, domatrice di tori, signora che custodisce le chiavi del cosmo, frequentatrice dei monti, guida, ninfa, nutrice dei giovani, della fanciulla che supplica di assistere ai sacri riti, benevola verso i suoi devoti sempre con animo gioioso.”

Esiodo canta Ecate come "Regina delle Stelle", "Figlia della vergine madre Asteria (stellata)" "Regina del Cielo".

è Una e Trina; viene rappresentata con tre facce, intenta a reggere una torcia, una chiave e un serpente. Penso che siano simboli ancora chiari, nel 2015: la torcia, illumina: Ecate porta conoscenza; è la Sapienza Divina. La chiave, apre le porte del mistero o dell'Ade. Il serpente è legato a tutto ciò che è ctonio, autosufficiente, eterno, che si autorigenera (potremmo vedere un parallelo con l'Ouroboros: "La mia fine è il mio inizio").

Un'altra rappresentazione, la vuole con tre teste: una di cane, una di serpente, una di cavallo.

Nei tempi antichi, venivano lasciate delle offerte di carne ai crocicchi (che sono un luogo sacro anche agli Dei Exu e Pomba Gira); anche i cani le venivano sacrificati (è probabile che questo indichi un'origine non greca, e molto più antica, per questa Dea, essendo i cani abbastanza al di fuori della mentalità religiosa greca). 
Il cane era l'animale sacro di Ecate, il cane (Cerbero, Custode dell'Ade) come guida verso l'Oltretomba, e che latra alla Luna, per chiamare la Dea. Come sulla carta del Tarocco XVIII.

Ai crocicchi, le statue di Ecate, proteggevano i pellegrini e i viandanti in viaggio.

Alcuni nomi di Ecate:

Chtonia (Del mondo sotterraneo)
Antaia (Colei che incontra)
Apotropaia (Protettrice)
Enodia (La Dea che appare sulla via)
Kourotrophos (Nutrice di fanciulli)
Propulaia/Propylaia (Colei che sta davanti alla porta)
Propolos (Colei che serve)
Phosphoros (Portatrice di luce)
Soteira (Sapiente)
Triodia/Trioditis (Che frequenta i crocicchi)
Klêidouchos (Che porta le chiavi)
Trimorphe (Triplice)

Come è da aspettarsi, il cristianesimo ha visto in Ecate una manifestazione diabolica e satanica. Essendo legata ai crocicchi e alle strade, e metaforicamente alle possibilità di scelte delle vie, è una Dea che rappresenta la libertà di scelta. Anche in alcuni Tarocchi sullo sfondo vediamo spesso vie e sentieri: il destino dell'uomo, le sue scelte.

Ovidio celebra Ecate nei “Fasti”:

“…Le facce di Ecate si volgono verso tre parti / perché guarda i crocicchi che si dividono in tre strade…”

Anche il coltello è un simbolo di Ecate: taglia il cordone ombelicale ai neonati, accompagna nella morte, scindendo il corpo dallo spirito. Accompagna le anime nell'Oltretomba, ma accompagna anche alla nascita, l'entrata nella vita. è una Dea psicopompa, legata al potere di viaggiare nel mondo degli umani e in quello dei morti.

Siccome Ecate era associata alla Luna Calante, era connessa anche con la menopausa, per esteso, la Matriarca (figura che manca totalmente nelle religioni patriarcali). La Matriarca non è più fanciulla ingenua, né donna in evoluzione: è saggezza, è introspezione, è esperienza. Non più legata alla "condanna" della gravidanza, è potere e godimento sessuale allo stato puro (pensiamo alla nostra società, che invece vede nella "donna vecchia" solo un peso e una cosa da buttare!).
La Matriarca ha vissuto la pienezza della vita, e si prepara alla morte (la fase conclusiva della vita materiale). La Matriarca è guida, è sciamana, è guaritrice.

Relativamente al danno che il cristianesimo ha portato alla condizione spirituale/materiale delle donne, non dobbiamo considerare solo quello per le donne giovani, ma anche quello per le donne anziane. Questa è una cosa sulla quale Michela Murgia ha scritto un'analisi davvero illuminante nel suo libro "Ave Mary": mancando l'idea/modello di una "Madonna vecchia", invecchiata come il resto delle donne, ma celebrata solo come vergine-madre perennemente giovane (e bellissima!) ecco che il ruolo della Matriarca/Donna Anziana e Saggia viene annullato. Alle donne anziane, ormai "inutili" secondo i precetti patriarcali, non resta che l'oblio, di fronte invece alla considerazione enorme del patriarca. Non esiste alcuna figura femminile di saggezza, di sapienza, di riferimento nella quale immedesimarsi: alle donne resta solo la degradazione delle figure come le mogli dei patriarchi, nelle quali "immedesimarsi"!

Ecate era Dea Lunare, come si è detto, ma non passiva. Essendo una Dea Notturna, era connessa alle Tenebre, e quindi anche alla distruzione e al terrore dell'ignoto. Sotto questo punto di vista è una Dea che rappresenta il Femminile oscuro, come Kali, Morrigan o Lilith.

Si pensa che Ecate fosse in correlazione con la Dea Egizia Levatrice, Heket, che invece era legata alle rane: la Dea Heket, Dea Rana, anfibia, umida, con le gambe aperte, dalle quali fluisce la vita. In questo caso, credo la si possa associare soprattutto al Tarocco della Stella, dove la fanciulla lascia scorrere l'Acqua di Vita. Su alcuni simulacri dedicati alla Dea Heket sono state trovate alcuni iscrizioni: "Io sono la resurrezione" - ben prima di Cristo -

Ovviamente, il cristianesimo la relegò al ruolo di "Dea delle streghe", di tutto ciò che è diabolico. Non potendo accettare che l'aspetto della vita, della resurrezione, della rigenerazione perpetua fosse affidata a una Dea, ecco che Ecate viene dipinta come "diavolessa". Le sue sacerdotesse vengono dipinte come streghe orripilanti e malefiche. I riti di venerazione della Dea vengono associati ai sabba (tipico del cristianesimo: fare di tutta l'erba un fascio, e di tutti gli Dei "degli altri", un unico "Diavolo"...)

Possiamo adorare ancora Ecate (ovvero, Noi Stesse)? Sì, se la invochiamo come una Dea che ci aiuti nel passaggio nelle varie fasi della vita, nelle quali dobbiamo compiere delle scelte (e ci troviamo fermi ai crocicchi della vita). Ecate aiuta a fare scelte, a meditare sulle fasi della vita: dimenticare ciò che non ci appartiene più, ed entrare in una nuova fase, trasmettere conoscenza, meditare. Essere donne complete, nelle tre fasi della nostra vita: giovinezza, maturità, vecchiaia, ma sempre Dee, esattamente come Ecate, Una e Trina.

Ritorniamo al Tarocco della Luna!

Significato divinatorio: inganno, crepuscolo, oscurità, tranello, errore, cautela, monito, insincerità, cattiva influenza, falsi amici, egoismo, disgrazia, superstizione, calunnia, nemici, inconscio profondo, verità occulta, angosce indefinite, immaginazione, sogni, incubi, notte. Può rappresentare anche una gravidanza difficile.

Significato divinatorio se la carta capita capovolta (da valutare con le altre carte): aumentano gli aspetti sfavorevoli. Quello che sembrava incerto diventa negativo: riconoscimento di un inganno, vittoria sulle tentazioni, avvenimento del passato che riemerge.
Abbinata al consultante, simboleggia che la persona è entrata nella profondità del suo animo.

La Carta può anche essere divisa in tre parti: piano astrale o eterico (Luna),  piano terrestre (cani), piano acquatico (gambero). Nel Tarocco di Wirth-Knapp, i due cani sono uno bianco e uno nero; si vede anche un sentiero. Nel Tarocco di Papus, i due cani sono in primo piano, mentre la luna appare distante e piccola nel cielo. Nel Tarocco di Rider-Waite, la Luna ha un'espressione molto severa

Corrisponde alla Lettera Ebraica Tsade.

A livello professionale, indica problemi e tradimenti in famiglia, esaurimento psico-fisico, e rimanda a lavori come l'attrice, la cantante, l'artista, la prostituta.


Abbinamenti positivi:

La Luna + Il Sole = chiarimenti: situazioni poco chiare si risolveranno. A livello simbolico rimandano alla Madre e al Padre Cosmico.

La Luna + L'Innamorato = un amore nascosto.


Abbinamenti negativi:

La Luna + L' Appeso = sosta, stato di ricezione.

Il Carro + La Luna = viaggio pericoloso (soprattutto se notturno).
Se capita anche la Torre: incidente!

La Luna + L'Eremita = solitudine, misantropia.

La Luna + Imperatrice (o il Bagatto) = creazione improntata alla follia.