Introduzione


Ci sono diversi modi per accostarsi allo studio dei Tarocchi: li si può affrontare dal punto di vista storico, artistico/iconografico, esoterico, religioso (sia cristiano gnostico che cabalistico) filosofico e psicanalitico, alchimistico e astrologico. Si può persino metterli in correlazione con i miti e le leggende di tutti i paesi e di tutti i tempi! (solitamente li si trova correlati all'I Ching).

Sicuramente l'argomento si presta a immense (e tutte valide) derive e analisi. Io affronterò quello esoterico, filosofico e in parte psicanalitico. I libri scritti sull'argomento sono moltissimi, ma personalmente consiglio quello più eclettico, e secondo me, interessante, ovvero lo studio di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa "La via dei Tarocchi" (2004).

Nessuno vieta di iniziare con un libro che ripercorra la storia, le carellate di date ecc. ecc., ma il mio consiglio è di approcciarsi ad uno studio vivo e dinamico dei Tarocchi, la sfilza di date storiche lasciamole da parte, o riprendiamole più in là, non sono fondamentali...anche perché si rischia di annoiarsi per niente, e di "piantare lì" l'argomento. Qui tratterò i Tarocchi più noti, gli Arcani Maggiori (o Lame), perché sono quelli più ricchi di particolari esoterici, mistici ecc., e sono anche quelli che so usare meglio; gli Arcani Minori non li so usare granchè, mi sono limitata a leggere qualcosina, ma niente di più; nessuno vieta, anzi, se si è curiosi di approfondire anche gli Arcani Minori (così come non è neanche detto che non mi venga voglia di approfondirli ahahaha :D ), ci sono molti libri, e si può seguire il proprio intuito, noleggiando proprio quello che più ci ispira.

A livello storico si pensa che i Tarocchi risalgano agli Antichi Egizi o forse agli zingari, dall'India; comunque ebbero una vastissima diffusione anche nel Medioevo e nel Rinascimento.

è interessante collegare i Tarocchi all'Alfabeto Ebraico e al discorso della Cabala.

Dio, nella Cabala, è chiamato En Soph, Eterno, Illimitato e non può essere compreso dalle menti umane, né descritto a parole. Si può cercare di conoscerlo in parte meditando sulle sue Emanazioni, che costituiscono i suoi aspetti (le 10 Sephiroth) da lui stesso emanate, in un ordine preciso che prende forma in un "albero", l'Albero della Vita, una sorta di diagramma. La prima Sephirah (singolare di Sephiroth) è Keter, la Corona. Le altre sono Hokmah (Saggezza), Binah (Intelligenza), Hesed (Gentilezza), Geburah (Forza), Tiferet (Bellezza), Netzah (Virtù), Hod (Splendore), Yesod (Fondamenta), Malkut (il nostro mondo). è interessante notare che le Sephiroth sono distribuite a destra e a sinistra, e al centro, "unificatrici", attive e passive, maschili e femminile e che secondo alcuni, Geburah, la Forza, sia appunto il Male in Dio, il suo lato negativo (quindi non esisterebbe nessun diavolo).



Si pensa che la Luce di En Soph discenda, con sempre minor intensità, da Sephira in Sephira, ed è per questo che sull'ultima Sephira, ovvero Malkuth, il nostro mondo, la presenza di Dio, la sua Luce, è molto sbiadita, opaca.

è possibile associare alle Sephiroth le carte dei Tarocchi, come vedremo analizzando ciascuna carta, così come a ciascuna carta si può associare una lettera dell'Alfabeto Ebraico (o Greco).

Prima di vedere carta per carta, ci terrei a ribadire il mio parere e la mia esperienza. Sono convinta che più che lo studio nozionistico, sia importante assimilare il significato vero di ciascuna carta, che del resto, non è che una lente per ingrandire ciò che abbiamo già dentro. Le carte sono un mezzo, un supporto visivo al nostro intuito: la nostra mente non è legata ai limiti del corpo. Tutti abbiamo la sensibilità, la fantasia, l'inconscio, e i Tarocchi, in un certo senso, sono la versione antica di quello che oggi viene chiamata "psicanalisi"; si pensi ai vari test visivi e percettivi, come le macchie di Rorschach.

Per questo, se qualcuno volesse approfondire o cimentarsi, il mio consiglio è quello di fidarsi al 100% della propria voce interiore e di non sforzarsi di fare così o cosà, come è scritto in questa o quella pagina...sarebbe del tutto inutile! Ci sono vari modi di disporre le carte, ma in realtà la cosa più importante è "fare come si sente", senza chiedersi se sia giusto o sbagliato. Bisogna seguire la propria indole, il proprio sesto senso, quello che si sente dentro, dopo aver appreso il significato originale della carta, per metterla in relazione con le successive o le precedenti. è come avere di fronte i pezzi di un puzzle, che vanno assemblati con la propria sensibilità. 

Un'altra cosa che suggerisco e che lessi da qualche parte, non ricordo dove: dopo aver letto e appreso i significati di ciascuna carta, è possibile assumerne una come carta-guida: la propria personalità, ciò che si sente, farla diventare il proprio simbolo. Meditarci sopra, porla come inizio di sé, per poi pescare tutte le altre, giocare con le combinazioni, "inventare" storie, in una parola, liberare la fantasia.

Personalmente io ottengo con frequenza tre o quattro carte che rappresentano molto bene la mia vita, e il mio sentire emotivo.

Per ultima cosa, dopo aver descritto tutte le carte, metterò qualche schema per far comprendere come estrarle e sistemarle sul tavolo, ma ribadisco che non è obbligatorio seguirli! Inoltre, un'altra cosa da sottolineare, è che non è neppure necessario comprare mazzi costosi o ricercati: sarebbe persino sufficiente disegnarsi da sé le carte, persino, abbozzarle, senza riportare tutti i particolari iconografici: non sono le carte in sé ad essere importanti, quanto la loro simbologia, che poi non è nient'altro che il nostro Animo interiore.

Vediamo la prima carta!


Il Matto



Il Matto viene messo o al primo posto, "carta numero zero" o come ultima carta. Io credo sia più corretto metterla al primo posto, almeno agli inizi, perché il Matto raffigura un uomo in cammino: il suo cammino, in realtà, sono proprio tutte le 22 carte, l'Animo Umano. Il percorso è uno ed infinito, e ciascuna carta si collega alla precedente o successiva.

La carta del Matto raffigura un uomo, col berretto e abiti da giullare, vagabondo. Ha un bastone (simbolo di forza e volontà) nella mano sinistra, al quale è attaccata una bisaccia o un fagotto, ricolmo di qualcosa che però non vediamo (simbolicamente, le passate esperienze, le idee). è solo, ma un cane lo segue, mordendogli la gamba: il rimorso, o anche, l'istinto selvaggio che può portare la follia; può essere anche il passato, che "zavorra" o rallenta l'avanzata verso il futuro, il futuro delle nuove attività e progetti da intraprendere; Il Matto ha tagliato i ponti con la famiglia, gli amici, per viaggiare, e davanti a lui, nel suo cammino, i cespugli rappresentano le vie, i sentieri, che potrà percorrere, le sue opportunità di scelta: infinite. Il Matto simboleggia la gioventù, le nuove scelte e vie da percorrere, (magari con un pizzico di follia e senza nessuna saggezza, che viene rappresentata da altre carte!), l'entusiasmo, la stravaganza, la spensieratezza, l'impulsività, l'avventura, la tendenza ad intraprendere iniziative senza una considerazione o senza esperienza (anche senza ascoltare i consigli di qualcuno!). Spesso, indica troppo entusiasmo, che può portare al successo (se seguito da carte positive, che lo rafforzano) o fallimento (se seguito da carte negative). Può indicare anche persone geniali, o che utilizzano "la follia", gli impulsi irragionevoli, in modo geniale, artistico, creativo, istintivo. è quindi l'inconscio dell'uomo, ma non l'inconscio statico, bensì dinamico. Un particolare quasi invisibile: nella mano, il Matto, stringe una fogliolina, una macchiolina verde: simbolo dell'eternità.

Se dovesse capitare capovolto, dopo che il mazzo è stato mischiato: il significato è negativo; pericolo, momento di arresto, mancanza di ispirazione, stasi. Un altro aspetto è rappresentato dalle gambe, che capovolte, rimandano al retrocedere, alla ritirata; del resto, la carta dritta rappresenta l'avanzata verso qualcosa, capovolta, rappresenta un "tornare sui propri passi". Per essere confermato, ha sempre bisogno di essere accompagnato dalle carte che verranno pescate dal mazzo dopo di lui. Man mano che si apprende il significato di ciascuna carta, le interpretazioni verranno da sé :D   

Per ora aggiungo solo che il Matto, associato alla Luna o alla Torre, è sicuramente un segno negativo e disastroso! Vedremo poi il perché :D

A livello cabalistico, è associato ad Aleph (la prima lettera dell'Alfabeto Ebraico, una sorta di "X") o se posto alla fine, con la lettera Shin. (a questo punto, sarà la carta successiva, il Bagatto, ad essere Aleph). A livello dell'Alfabeto Greco, corrisponde all'Alpha (prima lettera dell'Alfabeto Greco). Si collega quindi con la carta del Mondo (che tratterò per ultima), che rappresenta l'Omega (ultima lettera dell'alfabeto Greco).



Il Matto, quindi è l'inizio, il Caos ancora informe che piano piano si avvia, per tutti i Tarocchi, alla Realizzazione Completa (Il Tarocco del Mondo). è l'apporto di Energia Creativa, che porterà al Mondo. Se però lo poniamo (come si è detto, non esistono regole fisse!) come ultima carta, ecco che sarà il giovane Bagatto (il giovane Mago, la carta successiva al Matto) a essere l'inizio, la totalità in partenza, e Il Matto sarà l'Inspiegabile posto a fine di tutto il ciclo.

A livello professionale, può essere un pittore, un poeta, un artista, un esploratore, un aviatore, un barbone vagabondo, qualcuno che non sopporta legami di parentela o di famiglia, che non sopporta legami statici.

Questi sono i significati principali del Matto.


Il Bagatto


Dopo il Matto, abbiamo Il Bagatto, il Giovane Mago.
La carta numero I



Vediamo un giovane, in piedi, dietro un tavolo su cui sono posati alla rinfusa alcuni oggetti: coltelli/spade/pugnali (simbolo di difficoltà), monete (simbolo di iniziative riuscite e sforzi creativi realizzati), coppe (buona fortuna). Il giovane stringe in mano una bacchetta a doppia testa, un elemento fallico che va visto come simbolo di creatività (da notare bene, creatività complementare con l'elemento femminile, non creatività vista come supremazia e con il rifiuto misogino!). I simboli delle Spade, Coppe, Monete e Bastoni si ritrovano negli Arcani Minori, e questo crea continuità nel mazzo intero dei Tarocchi, che sono collegati l'uno all'altro, sempre, in forme ogni volta mutevoli. Si potrebbe vedere una similitudine con lo Yin e lo Yang o l'Ouroboros, che sono visti come simboli di ciclo perpetuo.

Allo stesso modo, è possibile disporre i Tarocchi in circolo, in un grande cerchio che li contenga tutti, senza inizio né fine. (il cerchio è simbolo femminile, per di più!).

La Coppa, elemento che accoglie, "vuoto" per poter essere colmato, è il Sapere. è elemento femminile (Sophia, la Saggezza).

La Spada, elemento perforante, e anche lesivo (se usato senza controllo) è l'Osare. è elemento maschile, spesso fallico.

Il Bastone, è il Volere.

Il Denaro (nel senso dei Tarocchi) corrisponde al Tacere, a ciò che viene usato per progredire verso altri elementi.

Questi elementi, hanno senso solo se vengono usati l'uno sottomesso all'altro, in un ciclo infinito. Usarne uno solo, a scapito di un altro, significa solo apportare caos e disarmonia. 

Ma non finisce qui! Il nostro Bagatto porta un estroso cappello, che ricorda il simbolo dell'Infinito (l'8 rovesciato).



Anche il simbolo dell'Infinito è in perpetuo movimento! è disegnato, eppure, non ha né inizio né fine.

La mano sinistra del Bagatto è alzata, per richiamare il potere dall'Alto, ma anche per far intendere che è l'Alto la meta da raggiungere, per l'uomo, mentre la mano destra, rivolta verso il basso, ci ricorda il famoso detto di Teofrasto Paracelso (1493-1541):

- L'uomo è il mondo in piccolo
- Il Cosmo è l'uomo in grande
- Ciò che è in basso è anche in alto e ciò che è in alto, è anche in basso.

Non a caso, nel Rinascimento parecchi Filosofi/Maghi si appassionarono ai Tarocchi, trovandone anche delle simbologie alchemiche (che però io non ho approfondito; comunque esistono diversi libri che parlano dei Tarocchi in senso alchemico o astrologico)

Si può fare un collegamento, a mio parere, anche col "Satana" di Eliphas Levi, Solve et Coagula, Alto e Basso.


Cosa simboleggia il Mago, il Giovane Bagatto (che può anche essere visto come un giocoliere)?

L'essere umano che ha di fronte a sé varie scelte, opzioni, strumenti. Potrà usare le spade (così come potrà ferirsi!), potrà usare i soldi saggiamente (così come potrà cadere in povertà!), potrà usare tutti gli elementi in suo possesso, o solo alcuni, a seconda del suo coraggio, personalità e "fortuna", adeguandosi via via a ciò che gli capiterà in sorte. Le sue capacità individuali, il suo genio creativo (che ha preso avvio già a partire dal Matto!) potranno essere usati per "costruire" la sua vita. è quindi una carta estremamente positiva.

I significati della carta rimandano tutti alla creatività, alle proprie capacità, la fiducia in se stessi, l'abilità (il Bagatto è un giocoliere!), astuzia, furbizia, (e in senso cattivo, potrebbe indicare chi usa la furbizia a danno del prossimo...), determinazione. Può rappresentare proprio la persona che consulta le carte, oppure, nel caso sia una donna ad usarle, può indicare un nuovo incontro, proprio con un uomo astuto e geniale.

La carta capovolta (ma ripeto, per essere confermata nel suo significato negativo, è necessario vedere cosa viene dopo!) indica mancanza di volontà, insicurezza, atrofia, sfiducia in se stessi.
Viene associato all'Aleph (se consideriamo il Matto come ultima carta). Proprio come il Matto si è messo in cammino, per giungere al Bagatto, anche il Bagatto deve mettersi in cammino (altrimenti sarebbe esaurito in se stesso, e quindi sterile!) verso la carta numero II, la Papessa.

Il limite del Bagatto, quindi, sarebbe proprio il restare in un perenne inizio, incapace di fare la scelta giusta (che comporta un passaggio di stato, da Bagatto a Papessa).

Non in tutti i Tarocchi si vede chiaramente, comunque, il Bagatto ha sei dita, nella mano: è un segno di destrezza, di abilità. Sul tavolo, vi è anche un dado con tre facce. 7 punti, moltiplicandoli per 3, ci danno 21! La carta del Mondo! Il tavolo, invece, ha tre gambe, numero sacro. Ai piedi del Bagatto, sul suolo, in mezzo alle sue gambe, si vede un germoglio verde: un rimando alla procreazione, o a Madre Natura. I capelli a boccoli biondi del Bagatto, infine, possono essere un rimando al Sole (per i collegamenti dei Tarocchi e dei loro colori con l'Astrologia, rimando ad altri libri, che ne parlano approfonditamente).

A livello professionale, il Bagatto rimanda agli artigiani, agli imprenditori, ai commercianti, mentre il saper parlare, la dialettica, può rimandare agli avvocati o ai politici; in senso negativo, come dicevo, la furbizia può essere abbinata alla malvagità, quindi avremo un uomo che inganna gli altri, che usa la sua abilità per arricchirsi in modo illecito.

Per ora, indico degli abbinamenti positivi (si capirà poi il perché, quando tratterò queste carte):

Il Bagatto + Il Sole = successo, abilità positiva e benevola che porta al successo, intelligenza dedicata al Bene;

Il Bagatto + Il Mondo = piena realizzazione fisica e spirituale.

Il Bagatto + La Papessa = l'intelligenza e la sapienza, che lavorano insieme, armonicamente.


E abbinamenti negativi:

Il Bagatto + La Torre = l'intelligenza al servizio della brama di potere, della superbia, del volersi arricchire, a danno degli altri.

Il Bagatto + Il Diavolo = l'intelligenza votata al male, al crimine.

Il Bagatto + La Luna = l'intelligenza può diventare follia e incubo!


La Papessa



La Papessa è la Carta numero II.




Vediamo una donna seduta su un trono. Tiene in grembo il libro del sapere e della saggezza. è una donna imponente, saggia, abbigliata con abiti fluenti, un velo e una tiara, e in alcuni Tarocchi, sormontata dalla Luna: è la protettrice della saggezza e dispensatrice di sapienza. Sia il velo che i drappi alle sue spalle sono simili a delle pergamene. A livello cromatico, il pallore del volto indica rigidità, mentre il libro, rosa carne, può anche indicare le leggi dell'incarnazione umana: sono visibili 17 righe, in rapporto con il Tarocco numero 17, La Stella; in certi tarocchi, si vede un uovo, accanto alla Papessa: l'uovo cosmico. La Papessa è la Gnosi, Iside. Atena. Il pensiero creatore. La Luce Astrale. 



                       

A livello divinatorio, rappresenta la saggezza, equilibrio nel giudizio, consapevolezza, sapienza, cultura, perfezione, relazioni platoniche, non passionali. è un invito alla meditazione. Per un uomo potrebbe essere un'amica, una sorella, o la madre. 

Se la carta capita capovolta (ma va confermata con le carte successive): ignoranza, superficialità, mediocrità, donna infida o pettegola. Può rappresentare persino il bigottismo, la spiritualità bassa e meschina.

Corrisponde alla lettera ebraica Beth, la lettera con cui si è data avvio alla Creazione. "Bereshìt barà Elohìm et hashamàyim ve'èt ha'àrets = In principio Elohim creò(arono)  i cieli e la terra". Anche il verbo "benedire" in Ebraico inizia con la Beth.

A livello storico, la possiamo associare alla leggendaria Papessa Giovanna o meglio ancora, a Guglielma, l'Incarnazione dello Spirito Santo, o a suor Maifreda, che guidò la setta dei Guglielmiti (celebrando persino la messa pasquale). 

Abbinamenti positivi:

La Papessa + Il Papa = può indicare due persone che si amano da lungo tempo, anche se più spiritualmente che non carnalmente.

La Papessa + Il Sole = amore cosmico.


Abbinamenti negativi:

La Papessa + Il Diavolo = saggezza volta al Male.

La Papessa + L'Eremita = persone che si auto-esiliano.

Nel tarocco d Wirth-Knapp la Papessa è rappresentata con chiavi: apre i misteri esoterici. Il libro che stringe in mano è semichiuso, e sulla copertina è impresso il simbolo dello Yin e dello Yang. Alle sue spalle, si vedono due colonne: un simbolo massonico. Nel Tarocco di Papus, la Papessa è incoronata come Iside, col Disco Solare.

L'Imperatrice


Dopo la Papessa, abbiamo l'Imperatrice. La carta numero III.


Come la Papessa, l'Imperatrice è una donna in trono. Ha in testa la corona, e guarda dritto, di fronte a sé. Non ha paura, lo sguardo è risoluto. Regge in mano lo scettro dell'autorità (appoggiato a partire dal suo sesso) e con l'altra mano, lo scettro dell'aquila, simbolo della sua grazia e regalità, oppure della ragione, e della protezione (essendo uno scudo).
Nel Tarocco di Wirth-Knapp è raffigurata con le ali, un simbolo spirituale. Personifica l'operosità e l'efficienza femminile.
Emana risolutezza e determinazione.

Significato divinatorio: simboleggia il progresso femminile, ma in modo più operativo e concreto: se la Papessa era la Sapienza, spesso inattiva e contemplativa, l'Imperatrice invece è una donna che fa fruttare l'intelligenza. è azione, evoluzione. Può essere la madre, la sorella, la moglie. Simboleggia un miglioramento, una ricchezza. è una carta estremamente positiva. Rappresenta la visione concreta dei fatti e la risoluzione dei problemi.
Se la carta dovesse capitare capovolta (confermata con carte successive): incertezza, inazione, apatia. Lentezza nell'azione. Infedeltà, grettezza, avarizia, donna che trama alle spalle. Sterilità (anche metaforica), sperpero, vanità.

In alcune versioni, accanto all'Imperatrice cresce un giglio: simbolo di purezza; intorno al capo ha 12 stelle: un riferimento allo zodiaco e al suo valore celeste. Un piede spesso poggia su una mezzaluna: domina con intelligenza e sapienza. Nella mano, stringe (come il matto) una fogliolina verde.
L'aquila, invece, ha un'ala più piccola: come se fosse in formazione. L'aquila dell'Imperatrice potrebbe essere un'aquila femmina, perchè anche sulla carta dell'Imperatore, come vedremo, compare un'aquila. Si ricordi che in certe versioni di Tarocchi, accanto alla Papessa compare un uovo! Spesso, ai piedi dell'Imperatrice è stato messo una sorta di serpentello bianco: l'energia sessuale dominata. Attenzione ai colori! In certe carte, l'Imperatrice indossa un abito rosso (attivo al centro) e blu all'estremità (spiritualità), il contrario di quello della Papessa! Sebbene sia "relegata" nel chiuso di un palazzo, spesso compare un filo d'erba, un piccolo cespuglio: la materia non è inerte. Inoltre, sullo sfondo, c'è un fonte battesimale. L'Imperatrice è pronta a dare un nome alle cose, come fece Adamo, e quindi, metaforicamente, ad avere potere sul creato. Per esteso, è la Natura che opera.

è collegata alla Lettera Ebraica Ghimel.

A livello professionale può indicare una maestra, una dottoressa, una manager.

Abbinamenti positivi:

L'Imperatrice + Arcani Minori di Denari = stabilità finanziaria, capacità imprenditoriale.

L'Imperatrice + L'Appeso = gestazione e interiorità. Se la carta successiva indica azione e risoluzione, c'è probabilità che le cose si risolvano.

L'Imperatrice più l'Arcano XIII (l'Arcano senza nome, conosciuto come "Morte") = la produttività dell'Imperatrice, invece di portare benessere e prosperità, è controproducente.


Abbinamenti negativi:

L'Imperatrice + Il Mondo (rovesciato) = una donna autoritaria, senza scrupoli e rispetto.

L'Imperatrice + L'Eremita = potrebbe indicare un'amore segnato da una grandissima distanza d'età.


L'Imperatore


 Dopo l'Imperatrice, abbiamo l'Imperatore. La carta numero IV.


Vediamo un uomo incoronato, che siede su un trono, che in alcune versioni, è cubico. Guarda lontano. Ha in mano uno scettro, sormontato dal globo del mondo e da una croce; sotto l'altra mano compare uno scudo, ornato di aquila, come quello dell'Imperatrice. Al collo porta una pesante catena d'oro e ciondolo, simbolo solare. Pur essendo seduto, in realtà, è praticamente in piedi: siede sul trono incrociando le gambe, come un personaggio che vedremo più in là: l'Appeso. Ai suoi piedi spesso vengono raffigurati fiori o un ciuffo d'erba: indicano la purezza del suo onore. Lo scettro nel Tarocco di Wirth-Knapp termina con un fiordaliso: simbolo di bontà. Qualche volta, sul petto mostra Sole e Luna: principio attivo e passivo , ragione + intuizione.

Cosa rappresenta a livello divinatorio: questa carta rappresenta il potere terreno, la sicurezza, la ricchezza, l'autorità; doti di comando, tendenze bellicose; arrivismo; padre, fratello, marito, figura patriarcale. Desiderio di espansione.

Se la carta capita capovolta (sempre da confermarsi con le carte successive): mancanza di forza, debolezza; tiranno, persona che si impone con la forza, uomo brutale, despota.

Corrisponde alla Lettera Ebraica Daleth.

A livello professionale, rimanda a un architetto, un ingegnere, un costruttore edile.

In altri Tarocchi, il copricapo assomiglia a un compasso: simbolo di intelligenza; le gambe, in centro, disegnano un piccolo quadrato: un simbolo della materia; le rughe del collo formano una "E", che si può leggere rovesciata come una "M" = la sillaba "Om" in sanscrito.

In alcune rappresentazioni, si nota che la mano sinistra è più piccola della destra; ai piedi porta scarpe rosse, che però poggiano su un terreno azzurro (sentiero spirituale). Nel Tarocco raffigurato, ad essere azzurra è la veste, mentre le braccia, simbolo di azione, sono rivestite di rosse. In alcuni Tarocchi, il globo del mondo è stretto direttamente nella mano.  

Abbinamenti favorevoli:

L'Imperatore + Arcano Minori di Bastoni = una grande energia e vigore.


Abbinamenti negativi:

L'Imperatore + Il Matto = c'è qualcosa che fa deviare l'energia e il potere, o ancora, può indicare un uomo solo all'apparenza maturo, ma nel profondo inaffidabile e incostante.


Il Papa


La Quinta Carta (V) è quella del Papa.



Vediamo un uomo anziano con la barba, che ha sul capo la tiara con tre corone (dominio dei tre mondi: materiale, animico, spirituale) spesso sormontato dalla croce (equilibrio di forze opposte) e nella mano destra un bastone con la triplice croce (il bastone diventa simbolo delle tendenze innate dell'uomo come gli istinti che però il vecchio papa sa dominare, avendo raggunto il dominio di sé attraverso la saggezza e l'età).
Dietro di lui, si vedono due colonne (simbolo massonico o rimando alle colonne del Tempio di Salomone): possono essere i pilastri della legge, o ancora, un rimando alla dualità, il diritto a obbedire o disubbidire alla legge. Il Papa rappresenta la tradizione e l'ortodossia, fino alla fissità: il codificato, il passato visto come più importante rispetto al dinamismo del presente. è il punto d'incontro tra il mondo della materia, della ragione e dello spirito. Davanti a lui stanno due giovani chierici, in attesa; hanno entrambi la testa rasata, che disegna  un cerchio che gira verso sinistra e uno che gira verso destra: la fede passiva, o al contrario, la fede attiva, l'involuzione o l'evoluzione.
Il Papa dei Tarocchi rappresenta la sapienza ricevuta dall'alto, che viene trasmessa ai due chierici; o ancora, un mediatore tra cielo e terra.  A livello di colori, le due colonne possono essere colorate di azzurro: sono ricettive spiritualmente, indicano qualcosa che viene ricevuto dall'alto. La mano benedicente, nel Tarocco di Wirth-Knapp rappresenta le mani del Papa guantate di bianco, con il disegno di una piccola croce; sotto la barba azzurra, in certi Tarocchi, si vede la spilla rotonda, che allaccia il mantello, con un puntino all'interno del cerchio: il simbolo dell'essere individuale. La mano che regge il bastone è spesso dipinta di azzurro (come quella di un'altra carta, l'Eremita) o di oro: torna il tema della ricettività spirituale o solare. Il Papa dei Tarocchi può anche rappresentare il Verbo Incarnato, allo stesso modo che la Papessa indica la Gnosi o la Grande Madre. Nel Tarocco di Rider-Waite è chiamato lo Hierofante; nel Tarocco di Papus, è un giovane sacerdote egizio. 

Significato divinatorio: Ritualismo, cerimonie, ossequio delle proprie idee. Persona anziana o autorevole e saggia a cui si ricorre. Tendenza a rimanere ancorati a vecchie idee e principi superati. Profondo senso della storicità e culto della tradizione. Buon consiglio, meditazione, giusto equilibrio.

Significato opposto, se la carta capita capovolta (da valutare anche guardando le carte che vengono dopo): anarchia, incapacità di comprendere ciò che si intraprende; cecità intellettuale. Fragilità, anticonformismo, falso moralismo, bigottismo, intolleranza, falso maestro.

Corrisponde alla Lettera Ebraica He.

A livello professionale, può indicare un insegnante, un religioso, un bibliotecario.


Abbinamenti positivi:

Il Papa + La Giustizia = buon equilibrio tra le proprie idee religiose e ciò che si desidera e ciò che si vuole, che non è in contrasto con la giustizia.

Il Papa + La Stella = unione magnifica.

L'Innamorato + Il Papa = l'unione amorosa è benedetta.


Abbinamenti negativi:

Il Papa + L'Appeso = poca elasticità mentale; un atteggiamento che ti rende confinato e limitato, "appeso in aspettativa", appunto.

Il Papa + Il Diavolo = unione disastrosa; non c'è modo di armonizzarsi o di andare d'accordo.